Omicidio Samarate, i risultati dell’autopsia sulla vicenda del padre mostro

Omicidio Samarate, sono arrivati i risultati da parte dell’autopsia per quanto riguarda la vicenda che vede come protagonista in negativo il padre mostro che ha ucciso la moglie e la figlia

I risultati dell'autopsia sull'omicidio di Samarate
Alessandro Maja (Ansa Foto)

Arrivano i primi risultati da parte dell’autopsia in merito a quello che ha commesso il padre mostro di Samarate (in provincia di Varese). Alessandro Maja, a quanto pare, avrebbe ucciso prima la moglie e poi si sarebbe diretto in camera della figlia. Quest’ultima, Giulia, ha cercato invano di difendersi ma senza riuscirsi. Nulla da fare per Stefania Pivetta, di 56 anni, uccisa a colpi di cacciavite e martello.

Secondo quanto riporta il medico legale le abusioni sulle mani e sulle braccia della figlia dimostrano che si sarebbe svegliata nel letto mentre il padre commetteva il brutale omicidio. Come riportato in precedenza ha cercato di allontanarlo, ma l’uomo era fisicamente troppo potente per poterlo fermare.

Samarate, i risultati dell’autopsia: Nicolò ancora grave

Omicidio Samarate, i risultati dell'autopsia
Omicidio Samarate (Ansa Foto)

La moglie sarebbe stata la prima ad essere uccisa. Si trovava sul divano coperta da un plaid. Un fendente alla gola l’ha uccisa per sempre. Dopo aver ucciso la figlia si è recato anche nella stanza di Nicolò. Quest’ultimo è stato l’unico a salvarsi, ma le sue condizioni restano gravissime. Tanto è vero che i medici temono per i danni neurologici che abbia riportato. Alcuni frammenti di ossa sono stati dovuti rimuovere dai colpi del padre. Il giorno dell’interrogatorio di garanzia per l’uomo ancora deve essere stabilito. L’unica cosa che si sa è che è stato trasferito dal carcere in ospedale, precisamente nel reparto di psichiatria.

Gli investigatori continuano il loro lavoro sul giro di affari dell’uomo e di denaro dello stesso. A quanto pare quest’ultimo era ossessionato di cadere in povertà e chiedeva alla famiglia di risparmiare su tutto e che non bisognava effettuare troppe spese domestiche, considerate da lui inutili. Ancora sconvolti i cittadini del posto e soprattutto i vicini di casa che conoscevano bene le vittime e l’assassino. Mai, però, si sarebbero aspettati che l’uomo commettesse un fatto del genere.

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