Il sequestro dello yatch che apparterebbe a Vladimir Putin ha un costo importante anche per lo Stato italiano. Ecco tutti i dettagli
Il superyatch che apparterebbe a Vladimir Putin, anche se conferme non ce ne sono, è stato sequestrato. Una scelta obbligatoria dopo le sanzioni messe in campo dal Governo italiano contro la Russia, ma si tratta di una decisione che costerà molto cara al nostro Paese in termini economici.
Come confermato da un esperto ai microfoni del sito del Giornale, l’Italia dovrà pagare i costi di manutenzione e si tratta di un conto sicuramente molto salato. Lo yatch, infatti, ha un valore di 660 milioni di euro e per non farlo deprezzare lo Stato dovrà spendere almeno 66 milioni di manutenzione, che equivalgono a più di 5 milioni al mese.
Una cifra molto elevata che conferma come le sanzioni decise contro la Russia sono la classica arma a doppio taglio: da una parte punisci gli oligarchi, ma dall’altra non eviti delle conseguenze economiche per il tuo Paese.
Ma non è finita qui. L’esperto ha confermato come tocca anche al nostro Paese pagare gli stipendi all’equipaggio e le tasse di Marina, con la cifra che supera i 75 milioni, che equivalgono a quasi 6 milioni mensili.
Stiamo parlando di un costo sicuramente enorme considerando anche la situazione economica che sta attraversando il nostro Paese. Naturalmente si tratta di spese che lo Stato dovrà sobbarcarsi almeno fino a quando le sanzioni resteranno in vigore. Per questo molto probabilmente si avvicinerà alla cifra annua immaginata dall’esperto.
Sanzioni alla Russia che quindi, come detto in passato anche da economici e storici, non colpiscono soltanto Mosca, ma anche il nostro Paese. E il superyatch è solamente uno dei mezzi che lo Stato sarà costretto a mantenere dopo il sequestro.
Costi che, come sempre, ricadranno sulle tasche degli italiani, gli unici a pagare in modo molto salato questa crisi economica provocata dalla guerra in Ucraina.