Blonde, il film sulla vita di Marilyn Monroe, è uno dei film più attesi dell’anno e si candida ad essere tra i biopic più discussi di sempre.
La figura della diva americana è da sempre al centro di innumerevoli polemiche e Andrew Dominik, il regista del film, sembra sprovvisto di paura per la probabile reazione di stampa e pubblico, alla potenza dissacrante della sua opera: “Per metterla in maniera un po’ banale, il film parla di una bambina indesiderata che diventa la donna più desiderata del mondo e ovviamente non riesce ad affrontare tutta quella pressione che le cala sulle spalle” ha dichiarato il regista, per poi affrontare apertamente l’aspetto più discusso della produzione: “ Da un lato, penso che se avessi la possibilità di scegliere preferirei andare a vedere la versione vietata ai minori della storia di Marilyn Monroe, perché sappiamo che a causa di quella pressione la sua vita è sempre stata al limite, ed è finita male. Voi vorreste vedere la versione realistica e spinta al limite oppure quella sciacquata? Io credo che se questo film fosse uscito qualche anno fa, sarebbe uscito nel mezzo del MeToo e sarebbe diventato un portabandiera di tutta quella roba. A me non interessa in realtà: Blonde è un film che ha sicuramente una sua moralità, ma allo stesso tempo nuota in acque molto torbide e ambigue perché non credo che questi argomenti siano così bianchi o neri come la gente vorrebbe vederli. Diciamo che il film ce ne ha un po’ per tutti e offenderà chiunque”.
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Se tali premesse verranno rispettate, non possiamo che sperare che ci venga comunicata una data ufficiale il prima possibile, visti i numerosi rinvii degli scorsi anni.