Il tasso fisso sui mutui sale ancora: ecco i motivi della crescita netta che continua ad aumentare.
Le stime di inizio anno sono state confermate. Sale ancora il tasso fisso dei mutui, che ora si assesta al 2%. La Bce ha infatti dato conto di un rialzo medio dell’1,47% a marzo, che rappresenta il maggiore aumento su base mensile dal 2011.
In Italia la situazione è abbastanza chiara e di sicuro determinata da incertezze sui mercati. A febbraio il dato era balzato all’1,85%, mentre a marzo si è assestato al 2,01% arrivando ai massimi dal 2019. Si registra quindi una netta inversione di marcia rispetto all’ultimo decennio, in cui le condizioni erano molto favorevoli. Aspetti, questi, di sicuro subordinati ad una serie di motivazioni che potrebbero nei prossimi mesi portare ad ulteriori aumenti.
L’invasione russa, l’inflazione, l’incertezza sull’evoluzione economica in Italia. Sono queste le cause che determinano la crescita. Siamo ancora lontani dal 4% di dieci anni fa o ancora dalla crisi finanziaria del 2008, in cui i tassi schizzarono addirittura al 6%.
I dati forniti però rappresentano un allarme da non sottovalutare, e le stime non sono favorevoli per chi intende acquistare casa. In sostanza chi nel 2021 si è recato in banca per ottenere un mutuo da 100mila euro paga su base mensile 50 euro in meno rispetto a chi chiede ed ottiene la stessa somma adesso. Cifre considerevoli, ma anche un futuro che non sembra così roseo.
La Bce potrebbe infatti alzare il costo del denaro per far fronte rapidamente all’inflazione determinata dal conflitto in Ucraina e dai notevoli rincari sull’energia. Per effetto di tale scelta potrebbe arrivare un freno ai tanti rincari, ma chiedere prestiti in banca diventerebbe di sicuro più complicato.