In un articolo pubblicato su Il Tempo, Gianluigi Paragone propone di togliere il Reddito di Cittadinanza a coloro che non lo meritano.
Il Reddito di Cittadinanza è una delle misure più discusse degli ultimi anni, nell’ambito della politica italiana. Molti sostengono il RdC, in quanto ritengono sia una “spinta” per aiutare i disoccupati a reinserirsi nel mondo del lavoro. Altre figure del dibattito pubblico e politico nazionale, invece, si battono per eliminare tale misura, reputandola un modo per finanziare i disoccupati senza che questi debbano cercare un lavoro, incentivando al tempo stesso l’assunzione di stagionali stranieri. Questo è anche il punto di vista del politico Gianluigi Paragone, che parla in modo critico del Reddito di Cittadinanza in un suo articolo pubblicato su Il Tempo. Ma analizziamo la storia di tale misura, prima di ascoltare il commento di Paragone.
Il Reddito di Cittadinanza, istituito dal Governo Conte I con il Decreto Legge numero 4 del 28 gennaio 2019, è una forma di reddito minimo garantito condizionata e non individuale. Il suo nome – Reddito di Cittadinanza – è infatti improprio, in quanto tale misura è priva delle caratteristiche comuni al reddito di base. Più che reddito di base, infatti, il RdC è una forma di assistenzialismo, in quanto non è universale (solo i disoccupati e i lavoratori con un determinato ISEE possono usufruirne), non è incondizionato (bisogna, ad esempio, iscriversi a un centro di impiego per accedervi), non è individuale (un individuo a famiglia può richiederlo) e non è automatico.
Il senatore Gianluigi Paragone, ex pentastellato, facente parte del Gruppo Misto dal 2020, ha citato una dichiarazione del leghista Massimo Garavaglia, il quale aveva asserito che bisogna far arrivare in Italia più stagionali stranieri, usando i fondi pubblici per formarli. Un’affermazione quantomeno inaspettata, considerando il partito di Garavaglia, che da sempre mette “Prima gli italiani” rispetto ai cittadini di altre nazioni.
La soluzione di Paragone al problema della mancanza di personale è la seguente: il blocco dei Redditi di Cittadinanza a coloro che si sono rifiutati di svolgere i colloqui di lavoro, e che non hanno totalizzato nemmeno una giornata di lavoro dall’erogazione della misura. Per Paragone, il RdC “non doveva essere una misura strutturale sostitutiva delle politiche del lavoro”. Nei fatti, però, il Reddito “sta favorendo il nero, sta creando un disvalore culturale”. Da ciò, per il senatore, tale misura va quantomeno rivista, evitando che venga sfruttata dai cosiddetti “fannulloni”, andando a favorire il lavoro nero.