La vicenda ha avuto inizio nel luglio del 2019, quando Finn aveva discusso con il suo superiore in officina. Una lite sfociata in un furioso alterco. I due arrivarono quasi alle mani. È in questa occasione – come ha specificato il Daily Mail – che il collega lo aveva definito un “ca…o calvo”. L’uomo, risentito dell’offesa, ha portato il suo capo davanti ad una giuria, composta da tre membri uomini. Finn e il suo legale, hanno portato i giurati a chiedersi se, il commento sulla sua calvizie fosse semplicemente un insulto o effettivamente una molestia. “È difficile concludere diversamente. Quelle parole sono state pronunciate con lo scopo di violare la dignità del ricorrente e creare per lui un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo“, si legge nella sentenza. Finn ha anche vinto la causa sul licenziamento ingiustificato.