Gabriele Natalizia a ‘Notizie.com’: “La Nato dirà di sì all’ingresso della Finlandia e della Svezia. La Russia? Ecco come reagirà”.
La Finlandia ha confermato la propria intenzione di entrare nella Nato e la sua adesione potrebbe aprire a scenari geopolitici completamente differenti da quelli attuali. La redazione di Notizie.com ha contattato Gabriele Natalizia, professore di Relazioni internazionali all’Università Sapienza di Roma e coordinatore del Centro Studi Geopolitica.info, per capire meglio la situazione.
“La Finlandia ha sempre tenuto una posizione neutrale durante la Guerra Fredda – ha detto Natalizia ai nostri microfoni – poi nel 1995 ha deciso di entrare nell’Unione Europea, ma non nella Nato. Gli Stati cuscinetto all’Alleanza atlantica sono sempre piaciuti, ma il problema è che a questo punto la Nato fa ragionamenti in termini di legittimità e non di potere e quindi di fronte ad una richiesta non potrà dire di no“.
“Un ingresso della Finlandia e della Svezia nella Nato – ha continuato il professore della Sapienza – quasi sicuramente porterà ad una nuclearizzazione del mar Baltico. Le tempistiche? Solitamente ci vogliono due o tre anni. Ma i due Paesi soddisfano già da ora diversi requisiti della Nato e quindi i tempi potrebbero essere più veloci del solito“.
Natalizia: “Le parole di Putin hanno disatteso le aspettative”
Ai nostri microfoni Gabriele Natalizia si è soffermato anche sul discorso del presidente russo durante la parata del 9 maggio: “Le parole di Putin hanno disatteso le aspettative. Si pensava a parole che aprivano alla conclusione delle operazioni in Ucraina oppure ad una vera e propria dichiarazione di guerra. Ma in realtà ancora una volta ha cercato di presentare questo conflitto come l’ennesimo atto difensivo per proteggere la Nazione dagli attacchi dell’Occidente“.
E sul possibile passo indietro dell’Ucraina sulla Crimea Natalizia ha precisato: “In realtà l’Ucraina ci ha rinunciato da tempo. E’ da otto anno che non la controlla e difficilmente riuscirà a conquistarla. Quindi un accordo senza la Crimea per Kiev significherebbe accettare la realtà“.