L’ex centravanti dell’Inter ha utilizzato il suo account Instagram per rispondere alle voci sul suo futuro. Un chiaro riferimento alle parole di Pastorello…
Non è stato un ritorno felice quello di Romelu Lukaku. Il suo Chelsea-tris non è stato all’altezza delle aspettative, su questo ci sono pochi dubbi. Pochi gol e prestazioni molto al sotto dei suoi standard. Anche i tifosi dei Blues sono rimasti molto delusi, pensavano di poter rivedere il centravanti che aveva trascinato l’Inter di Conte allo scudetto l’anno scorso. E invece i numeri sono tutt’altro che positivi.
Tra le componenti una parte di responsabilità è da attribuire anche al modo di giocare di Tuchel, che non valorizza a pieno il ruolo della prima punta. Ma in 42 presenze complessive, il belga ha messo a segno solo 15 gol. Una media non da Lukaku. Soprattutto in relazione alla cifra spesa dal club di Londra per riportarlo in Premier League: in estate il suo cartellino è costato circa 115 milioni di euro e lo stipendio supera i 10 milioni netti annui.
Lo sfogo di Lukaku sui social: “Nessuno parli a nome mio”
Anche per questo motivo la sua permanenza al Chelsea non è così scontata. È possibile che si arrivi alla separazione, con Inter e Milan che farebbero carte false per riportalo in Serie A. In tal senso, durante un’intervista rilasciata a La Repubblica, il suo agente Federico Pastorello ha spiegato: “Tanto rumore per nulla, non possiamo ipotizzare trattative. Il Chelsea ha definito la cessione del club, non conosciamo gli interlocutori e dunque figuriamoci se possiamo ipotizzare discorsi con Inter o Milan. Bisogna aspettare“.
Poche ore più tardi, neanche a farlo apposta, Lukaku ha pubblicato una dichiarazione attraverso i propri canali social in cui sembra smentire quanto detto dal suo procuratore: “Non permetterò mai a nessuno di parlare per me. Ho tenuto la bocca chiusa e mi sono concentrato sull’aiutare la squadra e nel chiudere la stagione nel migliore modo possibile. Quindi, se qualcuno là fuori sta provando a dire qualcosa riguardo me e il club, non lo faccia a mio nome“.