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Cronaca

Maneskin, l’Eurovison e la posizione sull’Ucraina: “Nessun dubbio”

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Mauro Simoncelli

La band romana, che sarà ospite della serata finale Eurovosion Song Contest, continua ad alzare la voce contro la guerra

I Maneskin tornano dove lo scorso anno tutto è cominciato, perché la grande vittoria di Rotterdam li lanciò nell’empireo musicale che dall’Europa li ha portati a conquistare il mondo. Sempre con il loro modo irreverente di presentare le canzoni e senza mai tirarsi indietro se c’è da dire la loro come sull’invasione russa dell’Ucraina.

I Maneskin sul palco dell’Arena di Verona – Ansa foto

E’ stato un anno pazzesco. Siamo felici e orgogliosi”, raccontano con soddisfazione i quattro ragazzi romani, “l’Eurovision è stata la partenza di un nuovo capitolo della nostra carriera, e tornare qui ha un grande significato”. E per loro non fa differenza il palco, che sia Sanremo, l’Eurovision, il Coachella, la Spagna o la Francia, “l’importante è essere sicuri di ciò che si è, essere se stessi con autenticità“. Non esitano, infatti, a lanciare il loro grido di incoraggiamento a Mahmood e Blanco che da loro hanno ereditato lo scettro per l’Italia in questa stagione all’Eurovision: “Spaccate!”.

Pronti a prendersi le giuste responsabilità

Giovani, ma determinati, i quattro ragazzi romani sul palco che l’anno scorso li ha visti vincere con Zitti e Buoni, lasceranno che siano gli artisti ucraini, i Kalush, da tutti dati per grande favoriti per la vittoria, a farsi sentire: “la loro voce è più autorevole della nostra. La loro vittoria sarebbe un bel messaggio di sostegno“. Ma aggiungono: “Sull’Ucraina non si possono avere incertezze, non esistono zone grigie. E’ una guerra ingiustificata e ingiustificabile. Non c’è spazio per la discussione: è sbagliato sotto tutti i punti di vista. Putin è un dittatore moderno, un tiranno”. Il loro “fuck Putin” sul palco del Coachella festival ha fatto il giro del mondo creando anche qualche polemica di troppo. “Lo rifarei tutta la vita, tutti i giorni”, afferma duro Damiano, costretto a camminare con l’aiuto delle stampelle per via di una distorsione ad una caviglia, “Sono sconcertato dalla reazione che c’è stata. E anzi, invito altri artisti a farlo. Perché come personaggi pubblici abbiamo un potere enorme: la tendenza a essere sempre neutrali per non perdere o guadagnare pubblico la trovo antiartistica, paracularibadisce con serietà il front man della band, Damiano.

Ecco il nuovo singolo

Dall’Eurovision si riparte anche con nuova musica e con tutto quello che verrà. Sul palco del Pala Olimpico di Torino i Maneskin, oltre a un omaggio a Elvis Presley, presenteranno il loro nuovo singolo, appena pubblicato: Supermodel, ispirato dal loro periodo americano e dalla vacuità di certi personaggi ossessionati dalla popolarità e dal successo. “Per noi è più facile rimanere con i piedi per terra, perché siamo in quattro e quando uno prova a fare il galletto viene subito umiliato dagli altri tre”, raccontano ridendo Damiano, Victoria, Ethan e Thomas che si prendono in giro, si stuzzicano, si divertono, mentre parlano come al pub davanti ad una birra. Supermodel strizza l’occhio ai Nirvana, ma anche ai Red Hot Chili Peppers “Abbiamo tanti riferimenti, e tra questi ci sono anche i Nirvana e la scena musicale californiana. Il brano è il risultato di tante influenze messe insiemespiegano convinti, ribadendo con forza però nessuno ci scrive le canzoni. Siamo sempre noi a scriverle. Le produzioni internazionali o il confronto con altri non ci ha portato in un’altra direzione rispetto a quella che volevamo noi”. E non si arriva in un solo anno dove sono arrivati loro, se sotto il vestito non c’è qualcosa di serio e non di artefatto.

 

 

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Mauro Simoncelli