Lo stato di emergenza non finisce più: il governo Draghi lo ha prorogato

Lo stato di emergenza continua ad essere prorogato. Il via libera è arrivato nella giornata di ieri proprio dal governo che lo ha prorogato. Il tutto per la situazione che si sta verificando in Ucraina, ecco fino a quando

Mario Draghi proroga lo stato d'emergenza
Mario Draghi (Ansa Foto)

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, da qualche ora è appena rientrato dagli Stati Uniti D’America, precisamente da Washington dove ha incontrato il numero uno del paese, Joe Biden. Il suo governo però, su proposta proprio da parte dell’ex banchiere, ha dato il suo via libera per la proroga dello stato d’emergenza per intervento all’estero già deliberato dopo quello che sta accadendo in Ucraina.

Il tutto per dare il proprio sostegno e per garantire sicurezza, attività di soccorso e assistenza alla popolazione. Non solo: anche per il meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea, sul territorio del paese invaso e di tutti i paesi limitrofi che potrebbero risultare in emergenza. Nella giornata di ieri si è votato. Risultati? 178 sono coloro che hanno dato il consenso “favorevole”.

Governo proroga stato di emergenza: ecco fino a quando

Mario Draghi parla della pandemia
Mario Draghi (Ansa Foto)

Solo 31 i “contrari” (14 di questi erano di Fratelli d’Italia) ed uno ha preferito astenersi. L’Aula del Senato ha confermato la fiducia sul maxi emendamento al decreto Ucraina bis, ovvero la legge che consente di contrastare gli effetti economici  e umanitari della crisi che ha colpito il paese orientale. A riportare il tutto ci ha pensato direttamente il quotidiano ‘Il Giornale’. Anche se, a quanto pare, questo provvedimento deve essere obbligatoriamente convertito in legge. Quando? Non oltre il 20 maggio.

Adesso se ne parlerà direttamente alla Camera. Coloro che sono risultati assenti “non giustificati” erano 41. Tra questi spunta il nome dell’ormai ex Movimento 5 Stelle, Vito Rosario Petrocelli. Dei contrari 11 di loro sono appartenenti al gruppo Cal (Costituzione, ambiente, lavoro) e 6 del Misto. Coloro che hanno dato il loro assenso sono stati quelli del Partito Democratico, M5S, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Autonomie: oltre ai 16 senatori del gruppo misto.

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