Un’altra terribile tragedia in uno dei luoghi più caldi della terra, in cui i cristiani continuano a vivere una presenza segnata dal sangue del martirio.
Il drammatico annuncio dato dal portavoce della polizia della cità nigeriana di Sokoto, Sanusi Abubakar. Una giovane cristiana, studentessa del College of Education, è stata lapidata e bruciata per presunti commenti blasfemi nei confronti di Maometto. Gli studenti l’hanno prelevata con forza “dalla stanza dove era stata portata in salvo dai funzionari dell’istruzione”, e poi l’hanno uccisa.
Al momento sono stati arrestati due sospetti e la polizia sta inseguendo un uomo per riuscire a rintracciare altri sospetti che sono stati identificati grazie a un filmato pubblicato sui social. In questo si vede la folla, che il Premium Times Nigeria ha descritto come “inferocita”, che una volta compiuto l’atto brutale ha infierito sulla vittima, frustandola e gridando insulti.
Non paghi, nel video si vedono intenti ad ammucchiare pneumatici usati sul suo corpo, prima di appiccarvi il fuoco al grido di “Allah Akbar”. Una scena che purtroppo non è di certo isolata, in un Paese in cui i dati riportano il massacro di 17 cristiani ogni giorno, tra rapimenti, attacchi armati e di sangue. Le autorità del college hanno ordinato subito la chiusura della scuola e obbligato gli studenti a lasciare il campus.
I leader religiosi del Paese hanno chiesto giustizia per la giovane barbaramente assassinata, ma allo stesso tempo hanno anche cercato di invitare la popolazione alla calma. Il sultano di Sokoto e massima autorità spirituale tra i musulmani nigeriani, Muhammadu Saad Abubakar, capo del Consiglio inter-religioso della Nigeria che ha come obiettivo l’armonia tra le fedi presenti in Nigeria, insieme all’influente vescovo della Chiesa Cattolica di Sokoto, Mathew Hassan Kukah, hanno lanciato un sonoro appello.
“Il Consiglio del Sultanato ha condannato quanto accaduto nella sua totalità e ha sollecitato le agenzie di sicurezza a portare davanti alla giustizia i responsabili dell’imperdonabile episodio”, è quanto affermato da Abubakar in una nota in cui ha esortato “tutti a rimanere calmi e garantire una coesistenza pacifica” nel Paese. Il vescovo Kukah ha invece parlato di “una tragedia” e un “profondo shock”. “Noi…chiediamo alle autorità di indagare su questa tragedia e assicurare che tutti i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni“, è quanto afferma il vescovo cristiano.