Giorgio+Bianchi%3A+%26%238220%3BFilorusso%3F+No%2C+filoitaliano.+Russia+ci+vuole+bene%26%238221%3B+%26%238211%3B+VIDEO
notiziecom
/2022/05/15/giorgio-bianchi-esclusiva-russia-donbass-ucraina/amp/
Esclusive

Giorgio Bianchi: “Filorusso? No, filoitaliano. Russia ci vuole bene” – VIDEO

Published by
Marco Ercole

In esclusiva a Notizie.com il fotoreporter ha raccontato il suo punto di vista riguardo la guerra in Ucraina, ma anche sul modo in cui l’informazione sul conflitto sta arrivando in Italia: “Oggi il nostro Paese non è altro che una pedina della Nato”

L’occasione è quella della Primavera Culturale di Bolsena, “festival di rinascita artistica e culturale, organizzato dalla rete nazionale degli studenti”. Tra i tanti appuntamenti di questa tre giorni di “arte, cultura, pensiero libero e bellezza, per recuperare i rapporti umani che si sono persi nel virtuale e per progettare tutti insieme un futuro migliore”, ce n’è uno in particolare che ha appassionato e riempito di pubblico il Camping Val di Sole di Bolsena. Ed è quello con il fotoreporter Giorgio Bianchi.

ll fotoreporter Giorgio Bianchi

Un giornalista e scrittore noto in Italia per via del suo punto di vista sulla guerra, che ha vissuto in prima persona sul campo da molti anni prima la fatidica data del 24 febbraio. Idee in contrapposizione con quella comune e generale del mondo occidentale e che lo hanno portato a essere considerato un filorusso, tanto da entrare nella black list del governo ucraino. Nel corso dell’incontro ha avuto modo di approfondire la tematica, descritta tra l’altro nel suo libro “Governare con il terrore. Propaganda e potere nell’epoca dell’informazione globalizzata”, parlando a 360 gradi di temi come la guerra o la gestione della pandemia, a suo giudizio strettamente collegati tra loro.

Giorgio Bianchi in esclusiva a Notizie.com

Giorgio Bianchi durante l’incontro a Bolsena per l’evento “Primavera Culturale”

La redazione di Notizie.com lo ha raggiunto sul posto per fare una chiacchierata a margine dell’evento e sapere qualcosa di più riguardo il suo punto di vista sulla guerra, a partire dalla domanda se la Russia uscirà ridimensionata o rafforzata da questo conflitto: “Questa è sicuramente una partita ai massimi livelli, in cui entrambi i concorrenti hanno fatto all-in e in cui, evidentemente, chi perderà la partita ne uscirà con le ossa rotte. Io sinceramente non credo che la Russia perderà, perché è un Paese autosufficiente dal punto di vista energetico, dal punto di vista alimentare, ha una popolazione abituata a soffrire. Io penso che chi pagherà il prezzo più alto, a parte gli ucraini che probabilmente non vedranno più il loro Paese come l’hanno conosciuto fino ad ora e che verrà fatta a pezzi, con una parte che diventerà della Federazione russa e un’altra parte probabilmente della Polonia, sicuramente chi pagherà il prezzo peggiore a mio modo di vedere è l’Europa Occidentale“. Tra questi vi è anche l’Italia, ma per Giorgio Bianchi noi non saremmo a rischio di ripercussioni russe in caso di un’escalation: “Sinceramente non credo che la Russia farà mai nulla contro l’Italia per una serie di ragioni. Perché la classe dirigente attuale non è la classe dirigente perpetua di questo Paese. Quindi i russi ragionano sempre sui tempi lunghi e capiscono che in questo momento l’Italia è completamente in mano alla Nato e soprattutto c’è un legame profondo tra la popolazione russa e la popolazione italiana. La popolazione russa non capirebbe mai un atto aggressivo nei confronti dell’Italia“.

Il concetto di “filorusso”

Tanti studenti presenti all’incontro con Giorgio Bianchi

Riguardo il rischio di una Terza Guerra Mondiale, invece, questo è più che concreto: “Questo è evidente, io lo dico da tempo, ne parlo da quando è iniziata la guerra civile in Donbass, ne parlo da quando è iniziata la pandemia e a maggior ragione ne parlo da quando c’è stata l’escalation del conflitto. Nel momento stesso in cui la crisi comincerà a mordere veramente nell’Europa Occidentale e si tenterà di dare la colpa di quelle che sono state delle scelte politiche deliberate e secondo me anche premeditate nei confronti della Russia, allora a quel punto si tenterà secondo me di mettere le popolazioni europee contro la Russia e a quel punto i governi dell’Europa Occidentale potrebbero ottenere una legittimazione popolare a muovere guerra nei confronti della Russia. E quello potrebbe essere un rischio enorme“. Bianchi rifiuta poi l’etichetta di filorosso: “Oggi qualsiasi cosa venga detto, un pensiero più complesso, viene tacciato immediatamente di essere filorusso. Le mie non sono posizioni filorusse, ma sono posizioni assolutamente filoitaliane, perché io sono convinto che il primo a pagare il prezzo delle sanzioni sarà il popolo italiano, il tessuto produttivo italiano. E quindi fare in modo che questa situazione venga ricondotta nei contorni giusti, ossia nei contorni di un conflitto regionale nel quale non dovremmo entrare se non come forza di mediazione, così come si sta ponendo la Turchia, significa soltanto voler perseguire l’interesse nazionale e fare in modo che venga perseguito in qualche modo un minimo livello di benessere della nostra popolazione, che è grandemente messa a rischio in questo momento dalle sanzioni“.

No-vax e Pro-Putin

Nel corso dell’incontro Giorgio Bianchi ha parlato di vari temi, non solo della guerra in Ucraina

Infine Giorgio Bianchi ha concluso con una considerazione riguardo l’associazione che viene fatta tra no-vax e pro-Putin: “Quello che è stato fatto, in realtà, è stato creare sostanzialmente un format. Oggi si tende a screditare qualsiasi tipo di opposizione e di dissenso. Il dissenso sta diventando come un insaccato in cui inserire tutti gli scarti, tutto ciò che tu ritieni debba essere spunto da dibattito pubblico. Ieri erano i no-vax, oggi sono i pro-Putin, domani saranno i negazionisti del clima. Tutti coloro che hanno capito che dietro queste operazioni vi è un disegno e una visione più generali e che quello che oggi viene tacciato di complottismo. Non è altro che un’analisi della realtà e un tentativo di ricondurre quelle che vengono definite emergenze occasionali in emergenze volutamente provocate, amplificate per fare in modo di sdoganare delle decisioni prese dall’alto e anti-diplomatiche viene tacciato di complottismo. Chiunque tenti di far capire agli altri e di dimostrare che vi è una correlazione tra questi eventi verrà sempre definito un ‘no-qualche cosa’. E quindi non mi stupisce affatto. Io non sono mai stato un no-vax, nel passato mi sono sempre vaccinato, mio figlio è vaccinato. Io sono stato contro questo tipo di vaccino e sono stato contro il Green Pass. No-vax e pro-Putin non so nemmeno cosa vogliano dire. Io sono pro-Italia e penso che le sanzioni danneggino più noi della federazione russa. Il riscaldamento climatico? Io sono contrario a qualsiasi decisione calata dall’alto, quindi anche quelle definite essere ambientali. Io devo cambiare la macchina? Per quale motivo? Siamo sicuri che cambiando la macchina ci sia meno impatto di CO2 piuttosto che comprandone una nuova? La digitalizzazione, quanto CO2 consuma la digitalizzazione dei processi? Si prevede che entro il 2030 il 25% dell’energia sarà destinata a mantenere i server. Quindi digitalizzando stiamo andando pro o contro l’ambiente? Siete a favore della scienza? Benissimo, facciamo degli studi, facciamo degli studi accurati. Cosa comporta fare una cosa piuttosto che un’altra. Io sono contro le decisioni calate dall’alto. Quello sicuramente sì“.

Published by
Marco Ercole