Aumentano in Italia i casi di reinfezione da Covid: ecco i dati raccolti e chi rischia di più in caso di un secondo tampone positivo.
Il rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità è chiaro. In Italia i casi di reinfezione da Covid sono in netto aumento, e dal report si evince che in poco meno di un anno, da agosto 2021 fino a maggio 2022, quasi mezzo milione di persone hanno contratto nuovamente il virus.
Circa il 3,6% dei casi accertati da inizio pandemia hanno fatto i conti con le nuove varianti, almeno nelle analisi effettuate fino ai primi giorni di maggio. Nell’ultima settimana però la percentuale si è alzata, e Omicron in tutte le sottovarianti è predominante in Italia. Ecco quindi che la domanda che in molti si fanno è relativa a rischi di una nuova infezione, e la fondazione Gimbe ha fornito dati basandosi sull’analisi dei casi fino ad ora riscontrati.
Covid e reinfezioni: ecco chi rischia di più
In Italia la variante di Omicron denominata Ba.2 è di fatto totalmente predominante. Restano però dubbi legati alla Ba.4, che inizia a prendere piede. Queste nuove sottovarianti sembrano più trasmissibili rispetto alla Ba.2, e riescono ad eludere le difese dei vaccini, da infezioni pregresse e in alcuni casi resisterebbero anche alla protezione immunitaria offerta dalle cellule monoclonali.
Lo sottolinea la Fondazione Gimbe nell’ultimo report, ma molti esperti di malattie infettive chiariscono anche un altro concetto. Nonostante la maggiore capacità delle nuove varianti di creare casi di reinfezione da Covid, non ci sarebbero evidenze su casi gravi o troppe ospedalizzazioni. Dati che fanno ben sperare ma allo stesso tempo si trasformano in appelli a non abbassare la guardia in vista dei mesi invernali.