Il premier italiano Mario Draghi crede che un incontro con Salvini sulla questione delle armi per l’Ucraina non sia necessario. Come mai?
L’invio di armamenti in Ucraina è uno dei temi più dibattuti, nell’ambito della guerra in Ucraina. Se molti politici e analisti ritengono che inviare armi al popolo di Zelensky per dare manforte alla resistenza ucraina sia un segnale positivo di unità europea nonché un gesto obbligatorio, considerando la gravissima condizione nella quale versa Kiev, molte altre figure di spicco non la pensano così. C’è chi dice che la Nato dovrebbe mettere pressione all’Ucraina affinché questa ceda dei territori alla Russia, e c’è chi è contrario all’invio di armi a Kiev in quanto non aiutano a portare pace. Questa è l’opinione di Matteo Salvini, che ha richiesto un incontro con il premier Draghi per discutere della questione armi. Eppure, di tutta risposta, Draghi non sembra essere intenzionato a incontrare Salvini, in quanto questo colloquio sarebbe fondamentalmente inutile.
Come anticipato, vi sono varie posizioni politiche in merito all’invio di armamenti in Ucraina. Per Matteo Salvini, “Un conto è mandarle all’inizio, un conto è adesso. Non aiutano la pace“. Queste le parole del leader leghista al Fatto Quotidiano. Eppure, non tutti sono d’accordo con Salvini: il sottosegretario agli Esteri, Benedetto della Vedova, ha dichiarato quanto segue. “L’idea che sul sostegno a Kiev l’Italia cominci a girarsi dall’altra parte, come vorrebbero Salvini e Conte, non la prendo nemmeno in considerazione”.
Ma l’incontro sulle armi tra Salvini e Draghi, dunque, si svolgerà? Stando ad alcune fonti interne, a Palazzo Chigi non ritengono che un simile incontro possa essere utile in qualche modo. “Un incontro con Salvini? E per cosa? Giovedì Draghi comunicherà in Parlamento”, queste le parole di un ministro vicino al premier Draghi. Considerando anche l’imminente ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia, è chiaro che il premier Draghi avrà questioni più importanti alle quali pensare, rispetto ad un incontro con Salvini.
Il tema più caldo degli ultimi giorni è la richiesta di adesione all’Alleanza Atlantica di Svezia e Finlandia. In merito a quest’argomento, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato quanto segue. “Sono tutti d’accordo, anche la Turchia lo è in via generale”. Questo il commento di Di Maio, che, riguardo i rapporti con il Cremlino, ha asserito che è necessario “tenere sempre un filo aperto con Mosca”. Sembra dunque che l’Italia, come del resto la maggioranza dei Paesi dell’Alleanza, approverà l’entrata dei due Paesi scandinavi nella Nato. Questo causerà ulteriori problemi nei rapporti tra Russia e Nato?