Il campione olimpico dei 100 metri e della 4×100 racconta come un dente del giudizio abbia cambiato la sua carriera
Può sembrare incredibile, ma è sempre più frequente negli atleti il rapporto molto stretto tra la dentatura e le prestazioni sportive. La cura di determinati problemi dentali, trascurabili nella vita di un comune mortale come un occlusione, un dente del giudizio, possono sensibilmente migliorare la prestazione atletica di uno sportivo, prevenire infortuni e in genere migliorare la macchina corpo umano.
“Utilizzando una tecnologia particolare ci siamo resi conto che la gamba destra era più lenta della sinistra e quindi correvo in maniera asimmetrica. Tutto partiva da questo dente del giudizio storto che creava una problematica posturale. Una volta passati i postumi dell’operazione sono tornato in pista e ci siamo resi conto che il problema era scomparso”, questo l’incredibile retroscena raccontato da Marcel Jacobs, ospite ieri sera della trasmissione Che che tempo che fa condotta da Fabio Fazio.
Marcel Jacobs ha fatto innamorare gli italiani regalandoci un’estate incredibile alle ultime Olimpiadi di Tokyo 2020 dove, nella finale dei 100 metri piani, vince la medaglia d’oro con il tempo di 9″80, migliorando ulteriormente il suo record europeo e diventando il primo italiano nella storia della disciplina a raggiungere questo risultato, soltanto 10 minuti dopo la medaglia d’oro vinta dal Tamberi nel salto in alto. Il 6 agosto, nella staffetta 4×100 m, vince il secondo oro olimpico assieme a Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu, stabilendo inoltre il record nazionale in 37″50.
Una vicenda, quella di Jacobs, che riporta in primo piano il rapporto tra occlusione, postura e performance sportiva anche per atleti non professionisti. Un aspetto migliorabile grazie all’utilizzo di un semplice bite su misura, una placca in resina acrilica dura, da indossare su una delle due arcate dentali. Una problematica comune a molti sportivi che in questo modo vedono migliorare la loro performance agonistica.