Baldoni non chiude ad un ‘Green Pass elettorale’: su attacchi hacker…

Parla il direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni. Lo ha fatto direttamente intervenendo alla Commissione Affari costituzionali

Roberto Baldoni sulla possibilità di un 'Green Pass elettorale'
Roberto Baldoni (Ansa Foto)

Una cosa è certa: Roberto Baldoni non chiude a nessuna possibilità per quanto riguarda il ‘Green Pass elettorale’. Lo ha dichiarato lo stesso direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Lo ha annunciato parlando direttamente dalla Commissione Affari costituzionali. “Quando ci verrà sottoposto lo valuteremo attentamente“. Ha voluto rispondere ad una domanda a chi gli chiedeva, appunto, se ci fossero delle possibilità di una tessera elettorale come il Green Pass. Anche se ha continuato il suo discorso dicendo che questo argomento non è stato ancora sottoposto all’Agenzia.

Non è finita qui visto che ha voluto dire la sua anche per quanto riguarda gli attacchi hacker di questi giorni (ricordiamo che dalla Russia alcuni pirati informatici sono entrati nel sito del ministero della Difesa ed anche quello del Senato). Queste sono alcune delle sue parole in merito: “Avete visto l’episodio di ieri sul sito della Polizia, ma anche quello relativo all’Istituto superiore di sanità e al sito del Senato. Questi sono attacchi a cui in questo momento è molto complesso poter reagire. Quello che possiamo fare, ovviamente, è migliorare le difese. Questo significa che all’interno di un’operazione di voto noi potremmo essere sottoposti a questo tipo di attacco“.

Baldoni su attacci hacker: “Servono risorse economiche importanti

Roberto Baldoni sulla possibilità di un 'Green Pass elettorale'
Roberto Baldoni (Ansa Foto)

Per poter evitare rischi di attacchi hacker le strade sono diverse: “Servono ingenti risorse economiche e tempi di ricerca di progettazione e sviluppo. Serve inoltre un assessment che vada ad analizzare ogni parte del voto”.

In conclusione: “Con questa tecnologia attuale e le protezioni tutti i sistemi su internet sono inerentemente insicuri. Il che non significa che noi non dobbiamo, come abbiamo fatto nelle ultime decine di anni, continuare a sviluppare sistemi attraverso la ricerca, affinché possano essere utilizzati in un futuro”.

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