Rusconi a Notizie.com: “Mascherine a scuola? Vogliamo chiarezza”

Mario Rusconi, presidente dei Presidi del Lazio in esclusiva: “Siamo stanchi di brancolare nel dubbio. Vogliamo risposte da dare ai ragazzi”

La polemica sull’utilizzo delle mascherine a scuola, torna prepotentemente di moda e divide anche gli esponenti del Governo. Il sottosegretario all’Istruzione Sasso ha ribadito di essere contrario a questa misura: “Rimuovere l’obbligo di indossare la mascherina nelle aule è una richiesta che mi è arrivata anche da tante famiglie, che ci sollecitano ad adottare una misura di buon senso per l’ultima parte dell’anno scolastico. C’è stata una brusca impennata delle temperature: oggi, in diversi centri, siamo abbondantemente oltre i 30 gradi”. Di parere opposto il Ministro Speranza: “Sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che vanno valutate in quanto tali”.

Stefano Rusconi presidente dei presidi del Lazio a Notizie.com

E’ le scuole, anzi, le persone responsabili dei vari istituti, cosa ne pensano? Mario Rusconi, presidente dei Presidi del Lazio, chiede al Governo scelte definitive e di buon senso. “Noi stiamo aspettando di avere notizie. Confidiamo che il Governo prenda delle decisioni di buon senso. Quello che da fastidioconferma in esclusiva a Notizie.com –  è rimanere nell’incertezza. Oggi, entrando a scuola in un Liceo all’Aventino, sono stato fermato da tanti ragazzi che mi chiedevano se usare le mascherine oppure no. E a tutti io dicevo che eravamo in attesa di comunicazione. Non si può rimanere in questa incertezza. Vanno date comunicazioni ufficiali. Si sbrighi la politica a darci indicazioni”.

“Stanchi di essere lasciati in balia degli eventi”

I presidi sono stanchi di vivere nel dubbio. “Durante tutta la gestione del Covidcontinua Rusconi ai nostri microfoni – siamo stati lasciati in balia degli eventi. Non dovrebbe mai accadere. Pensate alla storia dei professori no-vax. Si sono creati contenziosi a non finire e anche noi ci siamo trovati in mezzo tra certificati, spunte del Ministero e tanti aspetti che non hanno aiutato nessuno. Molti professori stanno ricorrendo al giudice e ci troviamo a gestire situazioni di grande incertezza. Noi pretendiamo notizie precise e tempestive. Ma purtroppo poche volte, in questi ultimi due anni, si è verificato questo. Capisco i disagi provocati dalla pandemia, ma ora vogliamo chiarezza”.

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