Redouan, 18 anni, è stato accoltellato ad Anversa solo perché non voleva lasciare il suo posto a sedere. Quattro ragazzi lo hanno inseguito e colpito sette volte, ora è in fin di vita in ospedale.
Una storia gravissima, di una violenza inaudita. Redouan El Iraki, 18 anni, è finito in coma semplicemente perché non voleva rinunciare al suo posto in metro. Ora lotta per la vita all’ospedale Stuivenberg di Anversa. Quattro giovani di origine africana lo hanno aggredito sabato sera (tra le 21 e le 22) dopo il rifiuto di lasciare il posto a sedere. Il ragazzo è stato colpito da sette coltellate.
Le condizioni sono apparse subito disperate, sono stati colpiti alcuni organi vitali (milza e fegato) oltre la schiena, l’addome e le natiche. Sua zia Fatima, sui social, ha chiesto a gran voce giustizia per il nipote: “I carnefici non devono avere la possibilità di scappare!”, il suo grido di dolore. Finora i quattro responsabili hanno fatto perdere le proprie tracce. “Sono stata all’ospedale“, ha continuato la donna. “È in coma, le sue condizioni sono stabili, però non sappiamo ancora se riuscirà a sopravvivere. È stato accoltellato dappertutto, almeno sette volte…”. I responsabili avrebbero circa 16 anni. Dopo una discussione uno dei ragazzi avrebbe seguito la vittima pugnalandolo alla schiena prima di infierire con gli altri fendenti.
“Gli è andato dietro con un coltello grosso come un machete. Lui è stato in grado di tirare il freno di emergenza e di sfuggire ai suoi aggressori”, ha raccontato la famiglia di Redouan. In metro è scoppiato il panico, ma nessuno ha avuto il coraggio di intervenire in suo aiuto. Il ragazzo è stato soccorso successivamente, ci ha pensato una donna a portarlo all’ospedale dalla metropolitana di Handel. La polizia dopo le prime indagini non è riuscita a rintracciare gli autori dell’atto di violenza nonostante gli interrogatori effettuati ai passeggeri rimasti, sconvolti da quanto visto. Il pubblico ministero di Anversa ha affermato che si sta facendo il massimo per risolvere il caso: “Sono fatti molto gravi. stiamo portando avanti le indagini con tutte le nostre forze”, ha detto Kristof Aerts, portavoce della procura di Anversa.