Nel 2009 non vi era alcun dubbio su quale fosse la preferenza dei cittadini dello Stivale. All’epoca i voli che collegavano le due città erano addirittura 60 al giorno, il 10% del totale dei viaggi nazionali. Oggi la situazione si è completamente capovolta in favore degli spostamenti via terra
Una volta la rotta aerea Milano Linate-Roma Fiumicino (e viceversa) era considerata una sorta di “navetta dei cieli” tanto era trafficata e percorsa. Era il 2009 quando quei voli (60 al giorno solo considerando l’ex compagnia di bandiera, Alitalia, che contava su 1,7 milioni di viaggiatori) erano per distacco i più frequenti, addirittura un decimo del totale dei viaggi nazionali.
Oggi a distanza di sedici anni, quel primato è solo un ricordo. Come emerso dall’analisi portata avanti dal Corriere della Sera sui bollettini statistici forniti dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), infatti, il treno ha superato di gran lunga l’aereo nei collegamenti tra la Capitale politica e quella economica dello Stivale.
I voli sono crollati, con questa specifica tratta che adesso rappresenta l’1,7% del mercato domestico, con prezzi che si aggirano sui 50 euro. A pesare sul dato, ovviamente, lo scoppio della pandemia, ma anche lo sviluppo a partire dal 2008 dei Tav. I treni ad alta velocità, infatti, come Frecciarossa prima e Italo poi, hanno consentito di collegare le due città in poco più di 3 ore di viaggio e per delle cifre che generalmente si attestano tra i 60 e gli 80 euro. Il tutto senza necessità di sottoporsi ai controlli di routine tipici degli aeroporti, check-in, imbarco, ecc. tutte situazioni che di fatto portano (più o meno) a raggiungere pure con l’aereo quella stessa tempistica, sebbene la tratta in sé per sé venga solitamente percorsa in un’ora e dieci minuti. Insomma, nel rapporto tra costi e tempi, le due alternative non differiscono poi così tanto, ecco perché il treno negli ultimi anni ha superato l’aereo nelle preferenze degli italiani.