A distanza di appena tre giorni dal massacro di Buffalo, pubblicata una statistica che pone ancora una volta l’accento su uno storico problema del Paese americano, quello della facilità con la quale è possibile procurarsi delle armi e nello specifico della loro incredibile diffusione tra la popolazione civile
Da loro avere un’arma (o più) di proprietà, nella maggior parte dei casi, viene considerata quasi la risposta a ogni problema. Non è certo una novità che questo ragionamento sia dato per scontato negli Stati Uniti, un Paese dove ottenere la possibilità di avere a propria disposizione una pistola, un fucile o qualsiasi altro genere di armamento è relativamente facile.
Va da sé che ne consegua pure un’estrema diffusione, con effetti collaterali che possono essere rappresentati anche da episodi come quelli di Buffalo e molti altri analoghi del passato, quando persone che evidentemente non sarebbero dovute entrare in possesso di armi, lo hanno invece fatto con troppa facilità e conseguenze disastrose. Questo però non ha mai rappresentato veramente un problema per la classe dirigente, perché a prescindere da chi sia stato eletto presidente degli Stati Uniti nel corso degli ultimi anni, l’argomento raramente è stato messo in discussione.
Anzi, come rivelato da un rapporto pubblicato dal Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives, la tendenza è aumentata, triplicando la produzione di armi nel Paese a partire dal 2000, salendo da 3,9 milioni di unità agli 11,3 milioni del 2020. E un nuovo picco c’è stato negli ultimi tre anni, in particolare con l’inizio della pandemia, quando molti cittadini americani si precipitarono nei supermercati per fare il carico di provviste in vista del lockdown (e della possibilità, paventata all’epoca, che venissero chiusi anche i negozi con in vendita beni di prima necessità) e al contempo decisero di attrezzarsi con pistole e fucili nelle proprie abitazioni, per difesa personale nel caso in cui la situazione d’emergenza verso la quale si stavano andando incontro avesse portato a un aumento della disperazione generale e dei crimini. Tra l’altro, nello stesso rapporto, viene sottolineato pure che le autorità hanno recuperato 19.344 pistole fatte in casa (decuplicato il dato del 2016), le cosiddette “ghost gun” che vengono costruite acquistando componenti online.