Gas russo: scontro tra Italia e Unione Europea

E’ scontro tra Italia e Unione Europea sul gas russo. La decisione presa da Eni, in collaborazione con le istituzioni italiane, non piace a Bruxelles.

E’ scontro tra Italia e Unione Europea sul gas russo. Nonostante da parte di Draghi e del suo governo si ribadisce il sostegno all’Ucraina e la necessità di sanzioni alla Russia, l’Eni ha deciso di aprire un nuovo conto a Mosca per il pagamento della fornitura in rubli.

Draghi von der Leyen
Draghi ha dato l’ok per l’apertura di un conto in rubli per il pagamento del gas © Ansa

Una decisione presa, secondo quanto scritto dal Corriere della Sera, dopo un consulto con le istituzioni italiane. La scelta, però, non è condivisa dall’Unione Europea che ha sottolineato come “l’apertura di un conti in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri ed è proprio il Paese a dover far rispettare le sanzione“.

Un braccio di ferro che, almeno per il momento, sembra destinato a rimandare qualsiasi decisione definitiva sullo stop al gas russo in Europa visto il mancato accordo con diversi Stati membri.

L’Italia e il conto in rubli: un segnale all’Europa?

Draghi
Draghi e il messaggio all’Ue sul gas © Ansa

L’apertura di un conto in rubli potrebbe essere un segnale che l’Italia ha deciso di dare all’Europa. Come detto nelle scorse settimane dal ministro Cingolani, il nostro Paese in questo momento non può permettersi di stare senza gas russo e da qui la richiesta a Bruxelles di mettere un tetto al prezzo per iniziare l’uscita dalla dipendenza da Mosca.

Al momento, però, la risposta dell’Unione Europea non c’è stata e per questo motivo si è deciso di aprire un conto in rubli in Russia. Una scelta che, come detto in precedenza, non sembra essere condivisa dall’Unione Europea, che ha subito ribadito come devono essere i Paesi a far ribadire le sanzioni.

Da parte dell’Italia non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro e altri Paese potrebbero seguire la linea intrapresa da Roma. Decisioni che, come detto in precedenza, allontanano ormai l’ipotesi di uno stop all’import del gas russo almeno fino a quando non ci sarà un tetto massimo sul prezzo.

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