Il Papa all’udienza generale: la Chiesa ha bisogno di tornare all’essenziale

Francesco continua il ciclo di catechesi dedicato alla vecchiaia. E parla anche della guerra: “Ucraina colpita da somma mali ingiusti”

Papa Francesco saluta i bambini durante l'udienza generale (ANSA ETTORE FERRARI)
Papa Francesco saluta i bambini durante l’udienza generale (ANSA ETTORE FERRARI)

Papa Francesco è arrivato anche oggi sul sagrato di San Pietro per l’udienza generale del mercoledì a bordo della “papamobile”. Il Pontefice non ha avuto bisogno della sedia a rotelle ed è salito sul palco camminando da solo, facendosi aiutare da un suo collaboratore. I problemi al ginocchio persistono ma le cure stanno avendo effetto. Come ha riferito il vescovo argentino Manuel Fernandez, infatti, il Papa “si sottopone ogni giorno a più di due ore di riabilitazione che stanno dando risultati”. Nel giro sulla jeep bianca pontificia per salutare i fedeli, il Papa si è fatto accompagnare da diversi studenti francesi in pellegrinaggio a Roma, che sulla “papamobile” hanno sventolato più volti i loro berretti rossi.

La parabola di Giobbe e la vita reale

Il Papa saluta i fedeli sulla papamobile (foto ANSA ETTORE FERRARI)
Il Papa saluta i fedeli sulla papamobile (foto ANSA ETTORE FERRARI)

Nell’udienza di oggi il Papa ha continuato il ciclo di catechesi dedicato alla vecchiaia. Dopo aver analizzato la scorsa settimana la figura di Giuditta, il Pontefice ha incentrato la riflessione partendo da un brano tratto dal libro di Giobbe. La parabola del patriarca, ragiona il Pontefice, “rappresenta in modo drammatico ed esemplare quello che nella vita accade realmente. Cioè che su una persona, su una famiglia o su un popolo si abbattono prove troppo pesanti, sproporzionate rispetto alla piccolezza e fragilità umana. E alcune persone sono travolte da una somma di mali che appare veramente eccessiva e ingiusta. Tutti abbiamo conosciuto persone così. Siamo stati impressionati dal loro grido, ma spesso siamo anche rimasti ammirati di fronte alla fermezza della loro fede e del loro amore. Penso ai genitori di bambini con gravi disabilità, o a chi vive un’infermità permanente o al familiare che sta accanto…”.

Il Papa: esiste diritto vittima del male alla protesta

L'udienza generale del Papa in Piazza San Pietro (ANSA ETTORE FERRARI)
L’udienza generale del Papa in Piazza San Pietro (ANSA ETTORE FERRARI)

“In certe congiunture della storia”, ha proseguito il Papa, “questi cumuli di pesi sembrano darsi come un appuntamento collettivo. È quello che è successo in questi anni con la pandemia di Covid-19 e che sta succedendo adesso con la guerra in Ucraina. Possiamo giustificare questi “eccessi” come una superiore razionalità della natura e della storia? Possiamo benedirli religiosamente come giustificata risposta alle colpe delle vittime, che se li sono meritati? Non possiamo”. Per Francesco, in questi casi, “esiste una sorta di diritto della vittima alla protesta. Dio non si sottrarrà al confronto, ma lascia a Giobbe lo sfogo della sua protesta. E Dio ascolta. Forse, a volte, dovremmo imparare da Dio questo rispetto e questa tenerezza”, ha aggiunto.

Francesco: de Foucauld profeta del nostro tempo

Charles de Foucauld
Charles De Foucauld è stato canonizzato da Papa Francesco (Ansa)

Gli anziani, ha sottolineato il Papa, “ne hanno viste tante nella vita. E hanno visto anche l’inconsistenza delle promesse degli uomini. Uomini di legge, uomini di scienza, uomini di religione persino, che confondono il persecutore con la vittima, imputando a questa la responsabilità piena del proprio dolore. Si sbagliano. I vecchi che trovano la strada di questa testimonianza, che converte il risentimento per la perdita nella tenacia per l’attesa della promessa di Dio, sono un presidio insostituibile per la comunità nell’affrontare l’eccesso del male. Papa Francesco ha ricevuto poi in udienza i membri dell’Associazione “Famiglia Spirituale Charles de Foucauld” venuti a Roma per la canonizzazione del nuovo Santo. “In lui possiamo vedere un profeta del nostro tempo, che ha saputo portare alla luce l’essenzialità e l’universalità della fede”, ha spiegato il Pontefice. Come Chiesa abbiamo bisogno di tornare all’essenziale, di non smarrirci in tante cose secondarie con il rischio di perdere di vista la purezza semplice del Vangelo”, ha poi aggiunto Francesco.

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