Tantissimi gli episodi di violenza che si erano verificati all’interno del locale nell’ultimo periodo. Tanto è vero che il questore ha ordinato ai carabinieri di mettere i sigilli
Impossibile non conoscerlo, soprattutto per i romani visto che per loro era diventato quasi il simbolo della città. Anche per i vip e turisti che non potevano fare a meno di visitare, almeno, una volta quel locale che è passato alla storia. Tanto è vero che era attivo da più di 50 anni. Anche se, nell’ultimo periodo, era diventato teatro di violenze e risse inaudite tra giovani.
Nelle ultime ore è arrivata la notizia ufficiale che lascia l’amaro in bocca e tanta, tantissima tristezza: ovvero la chiusura del ‘Piper‘. La nota discoteca è stata chiusa, almeno per quattro giorni. Via Tagliamento era diventata famosa proprio perché lì c’era il locale che ha fatto divertire tantissime persone. I carabinieri dei Parioli, sotto l’ordine del questore, hanno proceduto alla chiusura per quattro giorni.
Inaugurato nel 1965, a pochi passi dal quartiere Coppedé, è stata una risposta ai locali dello ‘Swinging London‘, delle discoteche di Soho e non solo. Un luogo di ritrovo per gli amanti della musica beat. Non solo: è stato un luogo che ha lanciato anche molti artisti emergenti italiani che, con il tempo, sono diventati famosi. Hanno suonato anche gruppi famosi stranieri come i Pink Floyd ed i Genesis.
Tra gli italiani c’è da menzionare, soprattutto, Patty Pravo che è stata nominata “La ragazza del Piper“. Oltre alla nativa di Venezia hanno suonato Mia Martini, Loredana Bertè, Renato Zero, Caterina Caselli e Nada. Non è la prima volta che il locale viene chiuso: già nel 2012 per due risse che si verificarono all’interno del locale a distanza di pochi giorni.
Questi episodi, però, sono andati avanti fino a quest’anno. In particolar modo tra il 2021 ed il 2022 sono stati segnalati tantissimi casi di violenza alla Questura. La goccia che ha fatto traboccare il vaso c’è stato il 30 aprile quando un minorenne è stato prima picchiato e poi minacciato da un addetto alla sicurezza. Tanto è vero che il giovane è stato accompagnato dalla mamma in ospedale (Policlinico Umberto I).
Risultato? Prognosi di 30 giorni con contusione cranica e frattura del setto nasale. Pochi mesi prima (il 7 dicembre) un altro uomo è stato aggredito da un gruppo di ragazzi per motivi futili. Anche per lui frattura del naso e lombalgia. Come non dimenticare il penultimo episodio che si è verificato il 19 marzo: due gruppi si sono azzuffati tra di loro: in quella occasione fu chiamato il 118.