Un fan in prima fila durante uno show di una compagnia indipendente non ha gradito la provocazione dell’atleta e ha reagito, facendo partire un pandemonio. Necessario l’intervento di tutti gli arbitri e degli altri wrestler per riportare la situazione alla calma
Nel wrestling funziona così, chi lo conosce lo sa. Quando arriva sul ring l’heel di turno (cioè il cattivo nelle storyline create dagli sceneggiatori), è lecito aspettarsi scorrettezze o trash talking, anche e soprattutto nei confronti del pubblico. In quei casi il wrestler è più che altro un attore, che deve provocare volutamente una reazione negativa della folla nei suoi confronti.
Più lo fischiano, più il suo compito è riuscito. Più crea interazioni (di qualsiasi genere esse siano), più è probabile che siano state suscitate delle emozioni negli spettatori. Un qualcosa che sanno perfettamente anche coloro che pagano il biglietto per assistere a determinati show, con la regola ovviamente di non poter mai superare una certa linea, ricordandosi sempre che in quel caso l’atleta sta recitando una parte (e ciò non vuol dire che il wrestling sia finto, ma questo è un altro discorso).
Ecco, questo passaggio del “ricordati che l’atleta sta recitando una parte” deve essere sfuggito allo spettatore di uno show della promotion indipendente IWE, in Georgia. Quando Joe Black, uno dei wrestler impegnati nello spettacolo, è passato davanti a lui, per provocarlo gli ha fatto cadere il cappello. A partire da quel momento, è scoppiato il caos. Il tifoso infatti (uno con una corporatura molto robusta) si è alzato dalla sua sedia e istintivamente ha colpito l’atleta con una violenta testata. Ne è nata un’accesa colluttazione tra i due (con il pubblico accanto che incredibilmente è rimasto seduto a osservare), sedata a stento dalla sicurezza, gli arbitri e gli altri wrestler.