Il Cdc indaga su 180 casi di epatite infantile sconosciuta: emergono nuovi timori, e crescono le segnalazioni in tutto il mondo.
Sarebbero 71 al momento i nuovi casi di epatite infantile di origine sconosciuta emersi dopo l’ultimo aggiornamento del Cdc.
Un numero che desta preoccupazione, soprattutto se incrociato alle notizie che arrivano da molte nazioni. L’agenzia ha chiarito che alcuni non sarebbero nuovi ma emersi da una indagine su verifiche di vecchi casi risalenti a ottobre del 2021.
L’ipotesi sui casi emersi sarebbe da ricercare in una infezione da adenovirus, e il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti sta ora portato avanti una accurata indagine su 180 casi. Ciò che preoccupa infatti non è solo l’origine, al momento sconosciuta, ma anche una malattia che colpisce bambini da un mese fino a 16 anni, con conseguenze gravi e senza una relazione diretta con i virus noti della malattia. Arrivano infatti atre segnalazioni di casi, al momento registrati in 20 paesi del mondo.
Epatite bambini: negli States e in Brasile cresce l’allarme
Si cerca quindi di capire quale sia l’origine della malattia, ma soprattutto di mettere insieme i dati per trovare correlazioni ed ampliare le conoscenze. In Messico è stato rilevato un caso su un adolescente di 15 anni al momento in cura. In Brasile è invece stata messa in piedi una task force dopo i 44 casi segnalati.
Sono i nuovi dati però a fornire una dimensione più chiara sull’impatto che i casi di epatite stanno facendo registrare in tutto il mondo. Quelli accertati al momento sarebbero più di 200, di cui circa 160 sarebbero segnalati sono in Gran Bretagna. Per circa il 10% si è reso necessario il trapianto di fegato e al momento ci sarebbe anche una vittima di una malattia che sta spingendo le nazioni ad incrociare i dati per fornire una risposta immediata.