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Polimeni: “L’Inghilterra ‘chiude’ ai laureati italiani? Ecco cosa penso”

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Francesco Spagnolo

Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza, in un’intervista a ‘Il Messaggero’: “La decisione dell’Inghilterra ha un obiettivo ben preciso”.

Sta facendo discutere la decisione di Boris Johnson di non inserire le università italiane tra quelle di alto livello, una lista che consente a tutti gli studenti e i laureati di poter entrare nel Paese senza dover rispettare le regole decise dopo la Brexit.

Antonella Polimeni ai microfoni de ‘Il Messaggero’ commenta la decisione di Johnson sulle università © Ansa

Una scelta che è stata commentata da Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza, in un’intervista ai microfoni de Il Messaggero: “Non perdiamoci nel particolare perché la decisione del Regno Unito va ad escludere le università europee: nella lista dei 37 migliori atenei ce ne sono solamente 5 del Vecchio Continente“.

Io credo che si tratta di un’apertura verso gli atenei statunitensi, come per esempio la Ivy League – ha aggiunto la rettrice della Sapienza spiegando meglio i motivi della scelta di Boris Johnson – e quelli asiatici“.

Polimeni: “La scelta di Johnson è politica”

Polimeni critica la decisione di Boris Johnson © Ansa

Per la rettrice della Sapienza la scelta di Johnson è politica e in linea assolutamente con la Brexit. Non dimentichiamo che il Regno Unito è uscito anche dal programma Erasmus, per la mobilità desgli studenti. Non sappiamo neanche se mai inizieranno delle osmosi tra l’Erasmus e proprio il nuovo progetto. Per questo motivo io parlo di scelta politica, anzi geopolitica“.

La Polimeni ha voluto lanciare anche un messaggio ai laureati e agli studenti della Sapienza: “Il mondo è grande e le opportunità sono tante. La mobilità, inoltre, ci consente di togliere. Sicuramente il rapporto tra l’Italia e l’Inghilterra è storica, ma dobbiamo prendere atto che ora la situazione è completamente differenti rispetto al passato. La scelta coerente con la Brexit sta portando la parte accademica del Regno Unito verso la parte statunitense e la parte asiatica“.

Sicuramente siamo stati colti di sorpresa – ha concluso – ma non possiamo fare un dramma: il mondo è grande. I corsi in inglese? La decisione di Johnson non cambia i nostri programmi. La scelta fatta è merito della storia e non del Regno Unito“.

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Francesco Spagnolo