L’Oms sta studiando i primi casi registrati in Spagna e Portogallo, dove è stata già proclamata l’allerta nazionale
È stato isolato il primo caso in Italia del cosiddetto monkey pox, il vaiolo delle scimmie. L’isolamento è avvenuto all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma. Ad oggi i casi registrati in Europa sono circa una ventina che hanno colpito in Regno Unito, Spagna e Portogallo. L’Organizzazione mondiale della sanità in una nota ha affermato “di continuare a monitorare da vicino la situazione in rapida evoluzione”.
Le autorità sanitarie della regione di Madrid hanno confermato sette casi di pazienti che hanno contratto il vaiolo delle scimmie “monkey pox“, una malattia di solito presente in zone dell’Africa centro-occidentale, lo riportano i media iberici che aggiungono come nella regione sono stati individuati altri 24 casi sospetti, attualmente in fase di analisi. Un altro possibile caso è sotto osservazione alle Canarie.
Anche in Inghilterra cresce l’attenzione per la scoperta di nuovi casi. Come riportato dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, sono stati individuati due nuovi casi di vaiolo delle scimmie, uno a Londra e l’altro nel sud-est dell’Inghilterra. Arriva così a nove il numero totale di casi registrati nel Paese di questa rara, ma potenzialmente grave malattia virale. Come si legge in una nota diffusa dalle autorità sanitarie britanniche, le trasmissioni sono concentrate, senza un legame causale individuato, nella comunità gay. Gli ultimi due casi, comunque, non hanno collegamenti con un viaggio in un Paese in cui il vaiolo delle scimmie è endemico. L’avviso dell’Agenzia sanitaria inglese è di prestare particolarmente attenzione alla comparsa di eventuali eruzioni cutanee o lesioni insolite su qualsiasi parte del corpo.
Purtroppo però, oggi un caso e altri due sospetti, sono stati segnalati anche in Italia: “Attualmente la situazione è sotto controllo e in questo momento in Italia non abbiamo una situazione di allerta in relazione ai casi segnalati di vaiolo delle scimmie. Raccomandiamo però prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili”. Lo afferma all’ANSA Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità. L’Istituto, comunque, sottolinea di aver messo in allerta le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare la situazione nazionale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro della Salute Roberto Speranza a Berlino per la riunione dei ministri del G7: “Teniamo alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete di sorveglianza europea e nazionale e proprio qui a Berlino ne ho parlato informalmente con la commissaria Stella Kyriakides e gli altri ministri”