Perché Unicredit non ha comprato Mps? In un’articolo ‘Verità&Affari’ prova a fare il punto della situazione. Ecco tutti i dettagli.
Il possibile acquisto di Unicredit da parte di Mps ha fatto molto discutere. La trattativa, però, non si è conclusa con la fumata bianca e in molti si sono chiesti il motivo di questo passo indietro da parte della banca guidata da Andrea Orocel.
Secondo quanto riferito in un articolo esclusiva di Verità&Affari, la mancata fumata bianca è strettamente legata ai conti da parte di Mps. L’Istituto, infatti, era in netta difficoltà e non c’era nemmeno un numero che ritornava. Per questo motivo, dopo tre mesi di fogli e documenti esaminati, Unicredit è arrivato alla soluzione che servivano oltre 8 miliardi di euro e da qui la scelta di fare un passo indietro e non proseguire con questa trattativa, ufficialmente interrotta il 24 ottobre scorso con un comunicato da parte del Mef.
In questo articolo Verità&Affari è andato a fare un’indagine per cercare di capire il perché del passo indietro di Unicredit e la decisione, infatti, sembra essere dovuta ai diversi buchi di Mps.
Inizialmente, per esempio, si era parlato di risparmi fiscali che valevano poco più di 2 miliardi. Ma le analisi di Unicredit hanno detto tutto il resto. Infatti erano presenti dei conti nascosti che valgono almeno 486 milioni nei prossimi 10 anni.
A questa cifra bisogna aggiungere altri 466 milioni di debiti fiscali e, alla fine, i costi totali dell’integrazione, compresi i costi del personale sono calcolati in oltre 4 milioni. Inoltre, nell’analisi di Unicredit sono saltati fuori anche 500 milioni di stime fittizie dei costi della protezione civile. Tutte cifre che hanno portato la banca a fare un passo indietro visto che per rilanciare Mps serviva un aumento di capitale superiore agli 8 miliardi di euro.
L’indagine del giornale, comunque, è destinata a continuare in futuro e per questo motivo ci aspettiamo altri approfondimenti sui conti di Mps e sul motivo del passo indietro da parte di Unicredit.