Il direttore dell’unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, in esclusiva: “Ecco come nasce e come si trasmette”
Prima il Covid con tutte le sue varianti, poi il vaiolo delle scimmie. Sembra non esserci pace per la popolazione mondiale. Ma esiste un vero e proprio pericolo? Quanto può durare l’infezione? E che rischio c’è per la salute? L’abbiamo chiesto a Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma
Il professor Ciccozzi spiega: “L’Attenzione deve essere alta. Dobbiamo avere dei sistemi di sorveglianza che intercettino qualsiasi tipo di pericolo. Poi va quantificato il tutto: esistono situazioni importanti come il Covid, ed altre meno importanti, come questa. E’ giusto monitorarla ed intercettarla perchè parliamo di qualcosa di virale. Si tratta di una zoonosi: una malattia della scimmia che passa all’uomo e poi c’è il passaggio uomo/uomo”.
Come si diffonde la malattia? “C’è bisogno di un contatto di fluidi biologici, o un contatto con le pustole, le crosticine che si formano sulla pelle delle persone. Fortunatamente non è come il vaiolo umano. Se si prende porta qualche sintomo, ma è molto lieve: febbre, qualche crosticina, ma niente di preoccupante o niente di paragonabile al vaiolo che abbiamo conosciuto in passato. E soprattutto tende a sparire del tutto nel giro di un paio di settimane per conto proprio, senza bisogno di prendere antivirali. Si possono prendere solo in casi eccezionali. Ma il più delle volte non serve”.
Come nasce il vaiolo delle scimmie? “Viene dall’Africa. Possiamo palare di una vera e propria malattia della globalizzazione. Basta stare attenti, ma non c’è niente di veramente pericoloso. La trasmissione a livello sessuale? Certo. Si trasmette anche per fluidi biologici. Quindi da uomo a uomo si può trasmettere, attraverso i rapporti sessuali, ma è molto più facile che tutto ciò avvenga attraverso le pustole, le vesciche che si rompono. Non serve essere pieno di vescicole, basta che una si rompa e il rischio di essere infettati esiste. Ripeto, con i fluidi biologici la trasmettibilità è alta. Ma fortunatamente dopo quindici giorni, a volte anche meno, il virus si esaurisce da solo. Senza lasciare tracce”.