Come pagare di meno? Una domanda che molte famiglie sono costrette a farsi quotidianamente, soprattutto negli ultimi 2 anni con le incertezze che ha provocato la pandemia peggiorando la situazione economica generale.
Il cibo, oltre all’aumento dei prezzi di gasolio e benzina, è un aspetto della nostra vita che ha subito un rincaro notevole. Basterebbe fare un confronto con uno scontrino di 3-4 mesi fa e uno battuto in queste settimane, naturalmente inserendo nel conto gli stessi identici prodotti.
Ecco un motivo per il quale sono sempre più affollati i discount, con la gente che ormai predilige comprare i prodotti scontati. Per risparmiare maggiormente sono nate da qualche anno delle applicazioni che ti informano permettendoti di controllare le offerte dei vari supermercati, più o meno vicino a casa tua. Spesso ci sono prodotti alimentari in offerta, l’importante è fare attenzione a non essere tratti in inganno. Questo rischio si chiama shrinkflaction e deriva dal verbo inglese shrink (tradotto: restringere) e da inflation (inflazione). Se si osservano bene i pacchi, a volte, si nota che sono più piccoli rispetto al passato. Al contrario può accadere che la confezione sia la stessa, ma con una quantità inferiore all’interno.
Spesa, il rischio si chiama shrinkflaction
Il consumatore, così facendo, non si accorge di comprare allo stesso prezzo, mentre il produttore, alla lunga, trova un risparmio legato alla quantità delle vendite. Il fenomeno è stato riportato dai giornali britannici: spesso i prodotti di largo consumo mantengono i prezzi invariati riducendo però la dimensione o la quantità. Un esempio può essere un pacco in cui vengono inseriti 4-5 biscotti in meno. Per fazzoletti o assorbenti avviene la stessa dinamica. Nel 2017, secondo i dati Istat, 11 classi di prodotti in Italia sono state interessate dalla shrinkflation. L’unico rimedio è un’attenzione maggiore al momento dell’acquisto.
