Ecco dove mancano i lavoratori: la lista preoccupante dei settori in crisi

I dati sono preoccupanti, l’allarme è stato lanciato soprattutto dal settore del Turismo. E c’è chi pensa a proporre metà del reddito di cittadinanza…

Mancano i lavoratori nel settore del Turismo, tanto da spingere il ministro competente Massimo Garavaglia a proporre di dare il 50% del Reddito di cittadinanza agli stagionali. Una soluzione estrema “purché vadano a lavorare”. L’allarme era stato lanciato da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. Mancherebbero all’appello, infatti, quasi 390mila lavoratori tra camerieri, cuochi e receptionist.

Lavoro
Dove mancano i lavoratori? Ecco i settori più in crisi (Pixabay)

Il 40% sarebbe introvabile dopo i due anni di difficoltà enorme per colpa della pandemia. Il Reddito di cittadinanza, secondo Bocca, è stata la causa principale di questa crisi. “Il lungo periodo di stasi – ha detto – ha spinto non solo i collaboratori, ma anche quelli con contratto a tempo indeterminato a ricercare un’altra occupazione vista la tutela degli ammortizzatori sociali”. Il dato è molto preoccupante: “Mancano 350mila persone nel turismo e abbiamo il 10% di disoccupazione”, ribadisce con forza Garavaglia. “Qualcosa che non va, mi sembra chiaro. La situazione è ancora peggio perché ora le cose vanno particolarmente bene. Gli ultimi numeri riportano un tasso di riempimento degli hotel superiore di 10 punti rispetto alla Spagna. Vanno superate alcune storture, vanno rivisti il Reddito di cittadinanza e la Naspi, sono un ostacolo all’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

La crisi dei supermercati e minimarket

Supermercati
La crisi della ricerca dei lavoratori ha investito anche i supermercati e i minimarket (Pixabay)

Le difficoltà del reperimento sono condivise anche dai supermercati e dai minimarket. Un’impresa su tre della distribuzione alimentare, secondo i dati sono forniti dall’Osservatorio 2022, ha cercato lavoratori e il 47% non li ha trovati. L’impatto negativo sui ricavi è stimato intorno al 42%. C’è scarsità di personale con le competenze o le esperienze richieste (64,1%), gli orari di lavoro sono considerati pesanti (40,2%) e le mansioni sono poco attrattive (31,3%). Le figure professionali più richieste sono i banconisti (68,1%), i cassieri (58,5%), i macellai (42,2%) e gli scaffalisti (39,3%). Al contrario sono meno cercati gli addetti all’e-commerce e alle pulizie (2,2%). Donatella Prampolini, presidente Fida, ha dichiarato: “Il rafforzamento delle competenze è la chiave per superare il grave problema. Occorre una maggiore sinergia fra le politiche per il lavoro e le politiche dell’istruzione e della formazione”.

 

 

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