Non si calmano le acque dentro Forza Italia. La Gelmini replica a Salvini, l’irritazione di Berlusconi e il botta e risposta con Tajani
Rimane alta la tensione dentro Forza Italia. Ma oggi a far deflagrare lo scontro, scoppiato dopo le critiche rivolte dal ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini a Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina e la Russia di Putin, è stato il segretario della Lega Matteo Salvini. “Prima di criticare Silvio Berlusconi qualcuno dovrebbe contare fino a cinque”, la bordata lanciata dall’ex ministro dell’Interno a margine della scuola di formazione politica del partito nei confronti del capodelegazione azzurro nel Governo. “Con tutto il rispetto, Silvio Berlusconi è Silvio Berlusconi. A uno può piacere o meno, ma con tutto quello che ha fatto nella vita ha lasciato una traccia nella storia del nostro Paese”, ha poi aggiunto Salvini. Parole che hanno scatenato la reazione della titolare degli Affari regionali, esponente dell’ala più governista del partito azzurro da sempre critica anche del progetto di ‘fusione’ con la Lega.
“Invito il segretario della Lega, Matteo Salvini, a rispettare il dibattito interno ad un partito che – per il momento – non è il suo”: l’incipit della nota al vetriolo di Gelmini indirizzata al leader leghista. “Ho posto in Forza Italia un tema di linea politica su una posizione che comprendo bene non sia quella di Salvini, ma che riguarda la collocazione europeista ed atlantista di Forza Italia. Un problema che evidentemente esiste, visto che per due volte il partito è dovuto intervenire a chiarire, a prescindere da me”. All’attacco di Gelmini un altro forzista, come il responsabile Enti Locali Alessandro Cattaneo. In Forza Italia, ha detto l’ex sindaco di Pavia, “non ci sono malumori, c’è un malumore che è quello di Mariastella Gelmini. Credo che lei stia usando pretestuosamente e in modo fazioso contro il presidente Berlusconi il tema della Russia per portare avanti, invece, un caso suo personale”.
A fare sponda alla Gelmini il collega di governo Renato Brunetta, che pur ribadendo le note ufficiali di Forza Italia sulla guerra e il fatto che sulla “sulla posizione di Forza Italia in merito al conflitto russo-ucraino non può esserci alcuna ambiguità”, ha detto: “Bene fa chi chiede chiarezza, su posizione FI non possono esserci dubbi”. Rimane in silenzio la titolare del Sud, Mara Carfagna, ma da fonti vicine al ministro si fa notare che “la linea di Fi sul conflitto è quella espressa in Parlamento con il voto sul decreto Ucraina, la lealtà all’Europa e alla Nato è fuori discussione. Chi dall’esterno cerca di spingere il partito in direzioni diverse resterà deluso”.
Le parole del ministro degli Affari regionali hanno scatenato la reazione dello stato maggiore azzurro. Da Arcore trapela la crescente irritazione di Berlusconi. A farsi sentire uno degli uomini più vicini all’ex Cavaliere. “Una singola opinione non rappresenta una divisione, ma danneggia un’intera comunità umana e politica che proprio in questi giorni ha trovato entusiasmo ed un nuovo slancio attorno al proprio leader. Per questo motivo a tutti ed in particolare a chi oggi guida la nostra delegazione al governo è richiesto un supplemento di responsabilità e buonsenso”, le parole del coordinatore nazionale e vicepresidente di FI Tajani. A rincarare la dose il capogruppo in Senato Bernini. “Un supplemento di verità, prudenza e senso di responsabilità è quindi richiesto soprattutto a chi ricopre, proprio in rappresentanza di Forza Italia, importanti incarichi di governo”, ha detto. La presa di posizione di Tajani non ha però spento le polemiche. Anzi, ha ottenuto l’effetto contrario. Immediata la replica della stessa Gelmini. “Caro Antonio, responsabile sempre, ma con la schiena dritta”, ha scritto su Instagram. Altrettanta rapida la controreplica del coordinatore azzurro: “Schiena dritta? Al governo, in Parlamento e nelle piazze per rispettare la volontà dei cittadini e dei nostri elettori. Io sempre a viso aperto!”. Le acque in FI sono destinate a rimanere agitate. Sulla nave azzurra ormai si confrontano ormai due equipaggi, con mappe diverse e una rotta di navigazione alquanto incerta.