Sanità, allarme “furbetti” del Pronto Soccorso: così aggirano il sistema

Anche in un momento di difficoltà generale, c’è chi si approfitta della situazione per ottenere dei vantaggi personali a discapito di chi invece ne avrebbe veramente bisogno. Ecco uno di motivi per i quali i reparti di emergenza medica sono quasi al collasso

Se i Pronto Soccorso sono finiti al limite del collasso, le cause non sono solamente la Pandemia e i suoi effetti diretti. No, a rendere il tutto più complicato ci si è messa anche una parte di cittadini italiani, quella che nel momento di difficoltà pensa al modo in cui trarne vantaggio, a discapito dell’interesse generale e delle persone più a rischio.

Pronto Soccorso
Presentazione del nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale Martini di Torino con i medici ed gli infermieri (Ansa)

Dal momento che la struttura sanitaria destinata alle emergenze si è tramutata in una sorta di succursale degli ambulatori dei medici di base, certe persone hanno ben visto di cogliere l’occasione per ottenere esami “d’urgenza” che invece rispettando i tempi normali della sanità italiano avrebbero potuto fare dopo mesi di attesa. Ecco allora che al Pronto Soccorso ci vanno ormai tutti, non solamente chi ne ha bisogno, con conseguente intasamento.

La mala gestione delle strutture sanitarie pubbliche

Pronto Soccorso
Ecco le problematiche che stanno portando al collasso del sistema ospedaliero del Pronto Soccorso (Ansa)

Chiaramente alla base di questo inganno portato avanti da alcuni “furbetti” ci sta una mala gestione di fondo delle strutture sanitarie pubbliche, con tempi biblici e code chilometriche prima di ottenere la possibilità di sostenere degli esami, per quanto semplici e banali possano essere. Ciò non toglie però che un atteggiamento del genere vada a discapito non solo del sistema, ma anche degli stessi italiani, quelli che magari avrebbero veramente bisogno con urgenza di un intervento o di sottoporsi a dei test, trovando però di fronte a loro una fila che in realtà non sarebbe necessaria. A incidere sul sovraccarico dei Pronto Soccorso, inoltre, c’è anche un altro aspetto, quello del traffico dalle residenze per gli anziani, nella maggior parte dei casi per delle situazioni che potrebbero essere gestite direttamente dalle case di riposo, ma che in un contesto come quello attuale spingono i responsabili delle stesse a scaricare tutto sulle strutture ospedaliere di primo soccorso.

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