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Avellino, ultras aggrediscono calciatore e lo denudano: “Non sei degno della maglia!”

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Carlo Roscito

Atto di violenza nei confronti di Claudiu Micovschi, romeno classe 1999, dopo l’eliminazione dai play off di Serie C per mano del Foggia.

Un’aggressione gravissima subita da Claudiu Micovschi. “Non sei degno della nostra maglia!”: con questa accusa il calciatore dell’Avellino, classe 1999, è stato costretto a denudarsi di fronte alla violenza di tre tifosi campani (un 22enne e due 30enni), immediatamente fermati dalla Procura della Repubblica di Avellino.

L’atto di violenza nei confronti di Claudiu Micovschi è avvenuto dopo l’eliminazione dai play off di Serie C per mano del Foggia (Twitter)

Ora sono agli arresti domiciliari per rapina aggravata, violenza e minacce. La rabbia dei tifosi è scattata dopo l’eliminazione per mano del Foggia dai play off di Serie C. Una notizia che ha lasciato senza parole. Il comportamento della società, d’altra parte, non era stato del tutto esemplare, anzi, aveva scaldato gli animi una volta svanite le speranze di promozione. Giovanni D’Agostino, Amministratore dell’Avellino, aveva gettato benzina sul fuoco con le sue dichiarazioni: “Per tutto l’anno è stata una squadra presuntuosa, i calciatori non hanno dimostrato di essere degni di indossare questa maglia. Sin dal ritiro hanno pensato al rinnovo dei contratti, hanno sempre avuto la pancia piena”.

Avellino, la società: “Per alcuni calciatori la situazione deve diventare invivibile”

Claudiu Micovschi è stato aggredito da tre tifosi dell’Avellino: “Indegno dei nostri colori” (Ansa Foto)

Il discorso di D’Agostino ha coinvolto i tifosi deresponsabilizzando l’operato del club: “Sono amareggiato per i 7mila tifosi e va fatto un appello alla piazza: qualcuno si sfogherà nei nostri confronti, è giusto e normale, ma adesso i veri responsabili è facile individuarli nei calciatori. Io, così come tutta la società, li abbiamo sempre protetti da una piazza difficile, quanto bella e passionale. Non vorrei che le mie parole venissero travisate, ma ora la situazione deve essere invivibile per alcuni. Se hanno intenzione di restare ad Avellino con le stesse facce, con questi contratti oppure di non rinunciare agli stipendi si sbagliano di grosso. La piazza in questo magari ci può aiutare…”.

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Carlo Roscito