Il presentatore, tifoso rossonero, elogia società e squadra in esclusiva a Notizie.com: “Ingaggi più bassi delle altre, non potevamo sbagliare all’ultimo. Bravo Pioli, persona seria e mai isterica”.
Trionfo Milan, 11 anni dopo l’ultima volta. Mancava l’ultimo tassello al campionato, è stato aggiunto nella trasferta di Reggio Emilia con il Sassuolo, mai in discussione fin dai primissimi minuti.
Troppa voglia di scudetto, una convinzione feroce. “Quanto è stato meritato? Si è visto sul campo ogni partita”, risponde Gerry Scotti in esclusiva a Notizie.com. Il presentatore, tifosissimo rossonero, elogia tutte le componenti che hanno contribuito alla stagione della rinascita: “Il Milan è la squadra più giovane, a posto con i conti, con gli ingaggi più bassi tra i top club. Pioli, poi, è un allenatore e una persona sera. Non uno isterico. Complimenti anche alla dirigenza, la società ha meritato questo tricolore, non potevamo perderlo all’ultimo”. I novanta minuti di ieri hanno preceduto l’esplosione di gioia: “Contro il Sassuolo non c’erano tre risultati, potevamo solo vincere, senza dover arrivare a pari punti e fare i calcoli sugli scontri diretti, la differenza reti o i logaritmi vari. Il Milan doveva e voleva vincere“.
Gerry Scotti: “E io che pensavo alla Champions…”
Un risultato insperato, tornado all’estate scorsa. “Non me lo sarei mai aspettato, pensavo che la squadra fosse stata costruita per chiudere nelle prime quattro posizioni”, continua Gerry Scotti. “Giuro che non è scaramanzia, speravo nella Champions League, poi magari che fosse possibile costruire una rosa da scudetto per la prossima stagione con i soldi che sarebbero arrivati dalla qualificazione alla competizione”. Il sogno si è materializzato una giornata dopo l’altra: “È stato un po’ per merito nostro, un po’ per i demeriti degli altri. A Milano diciamo che è stato un campionato ‘ciapa no’. C’è stato un po’ il braccino corto da parte di alcune squadre. A gennaio, per esempio, se me lo avessero chiesto avrei detto di fare attenzione al Napoli. Lo vedevo benissimo, mi piaceva come squadra organizzata e con personalità migliori. Poi ho pensato anche a un possibile ritorno della Juventus, a volte a una possibile outsider come la Roma. Per come è andata strada facendo, invece, non potevamo non vincerlo”.