Alcuni post del candidato sindaco Michele Foggetta contro le forze dell’ordine tornano a far discutere, l’onorevole Tonelli: “Servono adeguate censure”
Scorrendo rapidamente la pagina Facebook del candidato sindaco di sinistra di Sesto San Giovanni Michele Foggetta, sono emersi post che hanno fatto discutere in più occasioni: dalle parole scritte quando avvenne l’attentato a Charlie Hebdo, fino ai commenti contro Radio Maria, passando per un duro attacco alle forze dell’ordine.
“Pecore che, vestite di blu e armate di manganello, si credono lupi” in riferimento ad uno scontro avvenuto in una manifestazione tra i partecipanti e gli agenti di polizia o anche il post ironico: “in Italia all cops are brave persone“, alla vigilia della sentenza sulla scuola Diaz di Genova per i fatti del G8; questi solo gli ultimi messaggi social che hanno creato polemiche. Per commentare tali affermazioni è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com l’onorevole Gianni Tonelli, Segretario Generale Aggiunto del SAP: “Tutto questo denota uno scarsissimo senso istituzionale, un pregiudizio ideologico vero e proprio verso le istituzioni; io penso che per la legge dei grandi numeri in tutti i settori ci sia il gene del bene e quello del male: nella categoria dei giornalisti, dei poliziotti, dei magistrati ed in qualsiasi altro ambito professionale, pertanto un commento così generalizzato, non credo sia consono. Soprattutto non è adatto al ruolo di sindaco, non ci si può rapportare alle istituzioni in questo modo, servono atteggiamenti morigerati. Se si fanno affermazioni gravi, si devono circoscrivere ai responsabili e si devono giustificare e oggettivare, non utilizzare del sarcasmo“.
“Vengo da Palermo – aggiunge Tonelli – ci sono stato tre giorni per la celebrazione della strage di Capaci ed il ricordo non solo dei giudici Falcone e Borsellino ma anche di tutti i morti delle forze dell’ordine che hanno combattuto per la tutela della verità, proteggendo i deboli della nostra società“. Foggetta ha un ruolo ben preciso, che aggrava quindi le dichiarazioni: “Lui non è un cittadino qualunque, bensì è una persona che si candida a sindaco in una delle città più importanti della Lombardia. Questo credo sia un atteggiamento indegno per un primo cittadino. Ora che smentisca se stesso, dicendo che la persona che parla oggi non è la stessa che scriveva quelle stupidaggini sette anni fa: a questo punto sapremo se il carattere e la mentalità sono estremamente volubili e non so questo che garanzie darà per i prossimi sette anni”.
Iil Segretario SAP, che ripete più volte di non parlare da parlamentare in questa situazione, commenta anche i modi e le tempistiche delle affermazioni in questione: “Io giustifico un’intemperanza giovanile, un’analisi fatta a 18 o 20 anni e reputata oggi eccessiva o sbagliata. Qui però parliamo di un episodio di soli 7 anni fa, quindi che si può collocare nella stessa fase polito-temporale e mentale della persona che abbiamo davanti oggi, è un’affermazione molto vicina quindi al suo pensiero attuale“.
“Io apro sempre le porte a coloro che si pentono delle proprie affermazioni o che rivedono in senso positivo gli errori; alla luce di questo sto aspettando delle scuse e la revisione di quel pensiero“, sottolinea Tonelli. E su come mettere fine a questi luoghi comuni contro gli agenti di polizia, chiosa: “Bisogna obiettare in maniera adeguata. Continuano ideologicamente queste avversità e non hanno problemi a manifestarle perché non trovano le adeguate censure“.