Detenuto tenta di strangolare un poliziotto: la denuncia del sindacato

Nuovo tentativo di aggressione di un detenuto ai danni di un poliziotto nel carcere di Cremona, questa volta il sindacato reagisce e protesta

Resta altissima la tensione nella Casa Circondariale di via Ca’ del Ferro a Cremona, dove un detenuto straniero ha proditoriamente aggredito, per futili motivi, il poliziotto in servizio che ha dovuto fare ricorso alle cure mediche, dopo aver sbattuto la testa contro un muro riportando un trauma cranico.

Prigione

Non è il primo caso di aggressione ai danni di un poliziotto nel carcere di Cremona e questa volta è sceso in campo direttamente il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che per voce del suo Segretario Regionale della Lombardia Alfonso Greco, ha spiegato: “Non si placano le aggressioni nei confronti dei poliziotti. Ieri sera un detenuto straniero ha proditoriamente aggredito, per futili motivi, il poliziotto in servizio nella Sezione che, dopo essere stato spintonato violentemente contro il muro, ha subito un forte trauma cranico. Solo l’immediato intervento di altro personale ha evitato il peggio, visto che il detenuto ha cercato anche di strangolare il collega. L’Agente è poi dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso del nosocomio cittadino, ma quel che è avvenuto è gravissimo”.

Le carceri sono troppo affollate

 “I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam” ha continuato a spiegare Greco che poi ha puntato il dito contro la legge sugli stranieri, sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare nelle loro carceri, le pene. Ma serve anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”.

Situazione insostenibile

Mancano legge e strumenti adeguati alla Polizia Penitenziaria per mantenere l’ordine nelle carceri italiane sempre più affollate e sulla questione è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “ll nostro primo pensiero va al poliziotto aggredito, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Ma è sotto gli occhi di tutti, Autorità politiche e ministeriali in primis, come servano interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”.

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