L’Europarlamentare ha deciso di lasciare il Movimento 5Stelle. Ed è stato protagonista di un dibattito acceso con l’ex Premier
Dino Giarrusso lascia il Movimento 5Stelle, dopo mesi di dibattiti, diatribe e guerre intestine. E da uomo nato e cresciuto in tv, ha deciso di farlo in diretta televisiva, durante il programma Coffee Break. Dichiarazioni chiare, con riferimenti più o meno diretti ai vertici del Movimento. E che hanno scatenato reazioni forti.
Giarrusso, che nel 2019 è stato il recordman di preferenze in Europa, ha spiegato la sua decisione. “Non sono io che lascio il M5s, perché già so la delusione di tante persone che mi stimano e mi vogliono bene, e so che farò la gioia di tante persone che nel mio partito mi hanno combattuto – spiega l’eurodeputato – avevo chiesto le primarie per la candidatura alla Regione Siciliana ed è stato fatto subito un comunicato in cui si diceva che era una mia posizione personale, quasi a volermi fermare”.
Giarrusso parla di “una scelta molto dolorosa e sofferta” ed elenca tutto ciò che non condivideva all’interno del Movimento Cinque stelle. “Tra i valori perduti c’era per esempio la democrazia diretta. Cosa è rimasto di questo? Conte ha fatto una struttura verticistica e c’è chi vuole fare politica di professione”. Accuse dirette, probabilmente rivolte ai vertici, anche se nei confronti di Conte non arrivano attacchi. “Rinnovo la mia grandissima stima per Giuseppe Conte e la gratitudine per quello che ha fatto come presidente del Consiglio, il migliore negli ultimi vent’anni. La mia stima è massima nei suoi confronti, ma noi siamo a sostegno di un governo e fatico davvero a capire perché dobbiamo starci”.
Il leader dei 5 Stelle ed ex Premier ha però lanciato accuse. “Giarrusso lasci il suo incarico da europarlamentare, sia coerente con quello che ha sempre detto. L’ho incontrato sei sette volte nel mio studio privato, anche di domenica. Mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, posizioni, vicepresidente, delegati territoriali e via discorrendo”. Parole che hanno scatenato la reazione di Giarrusso, che (abbandonata la diplomazia iniziale), ha risposto per le rime. “Conte dice il falso, si dovrebbe vergognare, io gli avevo solo chiesto di far votare dalla base i referenti e i vicepresidenti, chi fa domande viene diffamato”.