Secondo il quotidiano La Verità il reddito di cittadinanza è destinato a restare ancora a lungo in vigore nel nostro Paese.
Le ragioni di questo assunto, secondo il quale il provvedimento introdotto dal Movimento 5 stelle come uno dei punti cardine del loro programma politico fin dal primo momento diventerà “tendenzialmente strutturale e permanente”, sarebbero nello specifico quattro. La prima riguarda il fatto che le regole permettono al percettore di riceverlo potenzialmente per sempre, a patto che si decida di volta in volta uno stop per un mese ogni 18 mesi.
Sono le norme infatti che secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro non fissano alcun limite dal punto di vista temporale, e ciò che accade di fatto è che l’Inps vede recapitarsi continuamente richieste di rinnovo del sussidio.
Nel mese di febbraio, è l’esempio portato dal giornalista Daniele Capezzone, tra i beneficiari del sussidio risultavano il 70 per cento dei nuclei familiari che già lo incassavano precedentemente, fin dall’inizio dell’introduzione della misura. Tutto ciò risulta essere però un forte disincentivo alla ricerca di lavoro, in particolare per i giovani, che finiranno per associarlo a qualche lavoretto in nero e all’aiuto dei genitori.
Ma una ragione molto più importante e che risulta dall’azione di governo riguarda il rinnovo degli stanziamenti a favore del Reddito di cittadinanza nell’ultima legge di bilancio, che ha anzi accresciuto la cifra impiegata portandola a 10 miliardi l’anno da replicare in otto anni, per ben 80 miliardi complessivi.
La terza ragione riguarderebbe invece la volontà europea che emerge dal Pnrr, in cui non si esclude il reddito di cittadinanza ma anzi lo si considera come un mezzo per attenuare gli effetti più negativi della crisi pandemica, in una logica assistenzialmente fortemente criticata dal quotidiano di area centro-destra. “Chi osteggia il reddito alla grillina deve prepararsi a nuotare controcorrente, nell’ottica europea”, scrive Capezzone, che accusa anche Mario Draghi di non avere mai intrapreso iniziative in altra direzione. Ma anzi, come affermato dallo stesso premier italiano, di “condividere in pieno” la logica alla base del Reddito di cittadinanza.