Esame Patente A, modifiche in arrivo: ecco cosa cambia

L’Italia si sta muovendo verso il progresso tecnologico e la riduzione dei tempi tecnici per sostenere i test. L’idea è quella di consentire al cittadino di non dover ogni volta attendere tempi biblici per ogni operazione relativa al codice della strada

Finalmente ci si avvia verso l’eliminazione delle lungaggini burocratiche che condizionano da sempre la vita dell’automobilista. Con il nuovo Sportello telematico (già in vigore dal 2000), infatti, sarà possibile sbrigare tutto (o quasi) comodamente davanti al proprio personal computer.

Patente
Esame patente, ecco i cambiamenti in arrivo (Ansa)

Questo almeno è l’obiettivo, sempre più perseguibile dopo l’ok del governo al Dpr che punta alla dematerializzazione e l’interoperabilità delle banche dati. Si potrà ad esempio effettuare un cambio di proprietà di un veicolo online e ridurre in modo sostanziale i tempi d’attesa per quanto riguarda l’esame teorico della patente.

Cosa cambia nell’esame per la patente

Esame patente
Esami per la patente: si passa da 40 a 30 domande (Ansa)

Riguardo quest’ultimo aspetto, poi, sono in arrivo delle modifiche, annunciate dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini: “Si parla in particolare degli esami per il conseguimento della patente A, in quanto l’accesso progressivo non ha mostrato alcun effetto positivo sulla sicurezza stradale pur comportando un onere amministrativo notevole“. Per questo è stato ridotto il numero delle domande nelle prove di esame teorico da 40 a 30, comprimendo così i tempi di gestione da 30 a 20 minuti: “Questo ha consentito di incrementare fino al 20% il numero di sedute giornaliere presidiate da ogni esaminatore, senza che questo determini un peggioramento della qualità dell’esame“. Meno domande a cui rispondere dunque. E di conseguenza più esami giornalieri, in modo tale da ridurre di gran lunga i tempi d’attesa per poter sostenere la prova. Dei passi in avanti per rendere le pratiche burocratiche più leggere e permettere così di concentrarsi di più sull’esame in sé per sé.

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