Romano Prodi attraverso le pagine de ‘Il Messaggero’ ha voluto ricordare Ciriaco De Mita, ex premier scomparso nella giornata di giovedì.
E’ Romano Prodi a ricordare Ciriaco De Mita e lo fa attraverso le pagine de Il Messaggero. “Per la prima volta – ha detto l’ex premier – l’ho incontrato nel pieno della fase in cui era impegnato in una profonda riflessione sul passato e nella ricerca dell’innovazione. Percepiva con lucidità, ma non accettava la decadenza della Dc e dei partiti tradizionali“.
“Una volta uscito dalla politica – ha aggiunto Prodi – ha deciso di ritornare nella sua terra. E’ morto all’età di 94 anni e lo ha fatto da sindaco del suo Paese. La fedeltà alla terra di riferimento è un elemento importantissimo che lo descrive pienamente“.
Romano Prodi in questa intervista ha parlato anche del rapporto di De Mita con il bipolarismo: “Non lo amava perché non era nello spirito dei partiti in cui era cresciuto. Io e lui formalmente avevamo la stessa formazione, ma i miei studi all’estero e il cambiamento dei tempi mi avevano portato a fare una scelta politica diversa per raggiungere gli obiettivi. Lui voleva cambiare i partiti esistenti, io pensavo che le forze politiche tradizionali non fossero in grado di trasformarsi in sintonia con il cambiamento dei tempi”.
L’ex premier si è soffermato anche su De Mita come uomo di potere: “Non concepiva il potere solitario. Impiegava tantissime ore a parlare con Misasi e con gli altri suoi collaboratori. Quel tipo di potere lì era corale ed ora questa dimensione si è persa anche se non mancano segnali di un ritorno“.
“Così come – ha aggiunto Prodi – sta tornando una certa nostalgia di più stretti rapporti tra politica e territorio. Pensi che nessun parlamentare ha un ufficio nel proprio collegio elettorale e la maggioranza assoluta dei cittadini non sa chi sia e dove sia il parlamentare di riferimento. De Mita sapevano tutti chi era e dove stava”.