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Cronaca

Lo swoosh di Nike compie 50 anni: quando tutto ebbe inizio

Published by
Mauro Simoncelli

Il logo che ha cambiato il marketing compie mezzo secolo di vita e dalle Air Jordan nulla è stato più come prima

Phil Knight e Bill Bowerman, si erano conosciuti qualche tempo prima sui campi di atletica, disciplina che praticavano entrambi, quando decisero di fondare quel negozio, chiamato Blue Ribbon Sports. Non potevano immaginare di essere alle origini di un vero e proprio impero, quello della Nike, che 50 anni dopo può vantare innumerevoli tentativi di emularne le strategie commerciali.

La Nike compie 50 anni – Ansa foto

Nike, ancora una volta, anche per 2021, detta legge su tutti, e con i suoi 30,4 miliardi di dollari nella classifica dei guadagni totali, è in ampio vantaggio su molti marchi prestigiosi della moda mondiale come Gucci e Louis Vuitton, posizionati rispettivamente al secondo e al terzo posto della classifica annuale. Un successo inarrestabile che si poggia solidamente sulle fondamenta che sin dalla sua nascita sono state intelligentemente costruite, primo fra tutto un logo incredibilmente accattivante.

Carolyn Davidson oggi, ideatrice dello swoosn Nike 50 anni fa

Uno swoosh che ipnotizzerà il mondo

Quando Phil KnightBill Bowerman decisero che c’era bisogno di un logo per pubblicizzare le loro scarpe importate dal Giappone non avrebbero mai immaginato che Carolyn Davidson, giovane e squattrinata studentessa di graphic design creasse, in sole 17 ore di lavoro, il logo più famoso al mondo. La Davidson, oggi 78enne, ricevette per quel baffo, ritenuto dai fondatori “il meno peggio tra i bozzetti proposti”, la bellezza di 2 dollari l’ora, per un totale di 35 dollari! Una vera e propria opera d’arte ispirata alle ali della celebre Nike di Samotracia, conservata al Museo del Louvre, per comunicare l’idea di velocità, dinamicità e movimento.

Le mitiche Air Jordan 1 – Ansa foto

Un successo mondiale

Il successo ottenuto in questo mezzo secolo di vita viene confermato non solo dai fatturati, miliardi di dollari all’anno, e da un brand che non ha bisogno di presentazioni, ma anche dal riscontro positivo che arriva da ogni campagna pubblicitaria. Nike, infatti, ci tiene a essere portatrice di valori importanti per il mondo dello sport e non solo, quali inclusività, lotta contro ogni forma di discriminazione e rispetto dell’ambiente. Da quelle iconiche Air Jordan 1 bianche e rosse, ai piedi di un giovane Michael Jordan, che poi diventerà forse il più grande atleta di tutti i tempi, tanti sono i grandi campioni che hanno indossato il baffo: Cristiano Ronaldo, Serena Williams, Rafa Nadal, Andre Agassi, Tiger Woods, Kobe Bryant e Lebron James, giusto per fare qualche esempio, tutti creando uno stile unico e inimitabile.

La pubblicità è il motore di tutto

In una società in cui le discriminazioni anche sul lavoro sono ancora tante, Nike desidera inoltre impegnarsi attivamente per ridurre. Si pensa così di accrescere il numero delle dipendenti donne, comprese quelle a cui saranno affidate ruoli di primaria importanza, cosa che non sempre avviene nella concorrenza. Tutto questo appare evidente anche nel nuovo spot diretto da Spike Lee: fino ad ora si è fatto la storia e si continuerà a farla.

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Mauro Simoncelli