Le ricostruzioni del tremendo omicidio della 37enne albanese a Vittoria, nel ragusano. Lâuomo che lâha uccisa lo ha fatto perchĂŠ voleva punire il paese, âcolpevoleâ di averlo emarginato: soffriva di problemi psicologici e di depressione
Volevo vendicarsi di una comunitĂ che a suo giudizio non gli aveva permesso di integrarsi. CosĂŹ, per questo motivo, lâassassino era uscito dalla sua casa di Vittoria, nel ragusano, armato di coltello, pronto per uccidere chiunque gli si fosse presentato di fronte. Purtroppo per lei, il destino ha voluto che la prima persona a capitare a tiro dello squilibrato sia stata la 37enne Brunilda Halla, per tutti semplicemente Bruna, allâuscita dalla sua abitazione intorno alle 13.
La ragazza albanese, colf saltuaria e madre di una figlia 17enne e un figlio 14enne, è stata notata dal 28enne con gravi problemi psichici, che ha interrotto la marcia della sua camminata, è tornato indietro in sua direzione e lâha colpita piĂš volte alla schiena con il coltello, fino a ucciderla.
Lâuomo è scappato, nascondendo lâarma del delitto e cambiandosi immediatamente la maglietta convinto che si fosse sporcata con il sangue, ma appena 4 ore dopo i Carabinieri sono riusciti a individuarlo e arrestarlo. E dopo qualche momento di resistenza, lâomicida ha ammesso le sue colpe, assumendosi le responsabilitĂ di un assassinio senza movente, nĂŠ tantomeno sapendo chi fosse la vittima, come spiegato dal procuratore di Ragusa Fabio DâAnna: âSi tratta di un uomo problematico. Ha ammesso lâomicidio, che dovrebbe essere casuale perchĂŠ non abbiamo trovato contatti precedenti tra lui e la vittimaâ. Franco Vinciguerra, avvocato difensore dellâuomo, lo definisce un âadulto che per via del suo carattere introverso è stato a lungo bullizzato, anche nella scuola dove è diventato perito industrialeâ. Qualche anno fa aveva sofferto di depressione, si era sottoposto a delle cure con assunzione di psicofarmaci e ancora oggi era seguito da psichiatri privati e neurologi. Tutto questo non è stato sufficiente per evitare la tragedia.