Gli insulti rivolti da alcuni calciatori alla Lazio ed alcuni cori di cattivo gusto, sono stati oggetto di un intervento della Procura Federale
Insultare gli avversari prima ancora di esultare per le proprie vittorie. In Italia sta diventando una cattiva abitudine. Così, dopo l’offensivo stendardo alzato dai calciatori del Milan e rivolto ai cugini interisti nel giorno della festa scudetto, anche la festa della Roma per la Conference League si è trasformata in un’occasione di scherno e insulto verso la Lazio. Ma stavolta, oltre ad insulti, misti a sfottò, si sono registrati anche comportamenti che hanno scatenato reazioni.
Al centro della polemica c’è Niccolò Zaniolo. L’attaccante della Roma, che ha segnato il gol decisivo nella finale di Conference League contro il Feyenoord è stato protagonista di atteggiamenti discutibili: dal pullman scoperto ha aizzato i tifosi, prendendo il microfono in mano e intonando cori verso la squadra biancoceleste: “Lazio, Lazio vaff…”, ha intonato a gran voce. Non contento si è prestato ai cori rivolti verso la sua ex fidanzata Chiara Nasti, che aspetta un figlio da Mattia Zaccagni, calciatore della Lazio. Mentre i tifosi cantavano a squarciagola il coro “Il figlio di Zaccagni è di Zaniolo”, lui se la rideva di gusto.
Comportamenti che hanno scatenato reazioni e che hanno portato la procura Federale della Federcalcio ad aprire un’indagine. “Il calciatore Zaniolo ed altri suoi compagni, infatti, anziché limitarsi a festeggiare la propria vittoria, si sono lasciati andare ad insulti sguaiati, smodati e gratuiti verso la Società Sportiva Lazio, ledendo i principi fondamentali che dovrebbero guidare il comportamento dei calciatori professionisti e per i quali si chiede l’immediato deferimento presso le competenti Autorità Federali degli autori e degli organizzatori dell’evento (come per lo striscione antiinterista mostrato durante i festeggiamenti milanisti)”, ha scritto il Comitato Consumatori Lazio.
La Procura Federale ha risposto, ed ha deferito la Roma e aperto un’inchiesta sui comportanti dei calciatori giallorossi per violazione dei principi di correttezza sportiva in seguito ai festeggiamenti per la vittoria della Conference League. Lo stesso provvedimento è stato preso nei giorni scorsi nei confronti del Milan per la sfilata per la festa scudetto. Provvedimento che si rifà alla violazione dell’articolo 4 del codice di giustizia sportiva, quella relativa ai principi di lealtà, probità e correttezza sportiva. I nomi dei calciatori non sono stati ancora resi noti e la società giallorossa è stata deferita per responsabilità oggettiva.