48 anni fa la strage di Piazza della Loggia, ancora processi aperti

Il ricordo di Mattarella: “Brescia e il Paese intero risposero con fermezza, un anello di quella catena nera del terrore che minacciava la convivenza civile e la Costituzione”

Con i rintocchi delle campane, otto quante le vittime del 28 maggio 1974, sono iniziate le commemorazione per la Strage di Piazza Loggia a Brescia. Si tratta del 48mo anniversario dell’attentato di matrice fascista che arriva alla vigilia di due nuovi appuntamenti giudiziari. Il prossimo 8 luglio infatti Maurizio Tramonte, condannato all’ergastolo in via definitiva, tornerà in aula davanti alla Corte d’appello di Brescia per l’udienza di revisione del processo, mentre entro l’estate la procura bresciana chiederà il rinvio a giudizio di Marco Toffaloni, 65 anni e residenza in Svizzera, e di Roberto Zorzi, 68enne che vive negli Stati Uniti. Sono i due indagati nell’ambito della nuova inchiesta sui presunti esecutori materiali della strage di Piazza Loggia.

Il docimento
Una delle terribili istantanee della strage di Piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio del 1974 (foto Ansa)

“La verità storica è ormai acclarata, ma ci sono tre procedimenti in corso sulla strage” ha confermato il presidente della Corte d’appello di Brescia Claudio Castelli. “Anche a distanza di 48 anni, troppi, si arriverà a processi e soluzioni giudiziarie rispetto a Piazza della Loggia. Questo però è un elemento di forza della democrazia, non di debolezza, perché vuol dire che anche di fronte a crimini efferati e gravissimi come questi si osservano le regole processuali. La forza più grande dell’Italia è stata processare gli autori delle stragi e dei misfatti peggiori senza tribunali speciali. Questa è una forza, non è una debolezza“.

“Il cammino della Repubblica è potuto proseguire nella affermazione dei propri valori, delle conquiste raggiunte, della partecipazione. I terrorismi sono stati tutti sconfitti”

L'immagine
Una delle immagine emblematiche della strage di Piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio del 1974 (foto Ansa)

“L’ordigno che la mattina del 28 maggio 1974 venne fatto esplodere in Piazza della Loggia doveva uccidere, seminare paura, intimorire le forze democratiche. Era un anello di quella catena nera del terrore che pretendeva di minacciare la convivenza civile e i diritti costituzionali, insanguinando l’Italia”, le parole del Capo della Stato Sergio Mattarella

“Brescia e il Paese intero risposero con fermezza e unità opposero la solidarietà di popolo alla disumanità dei terroristi. La coscienza civile e la maturità delle principali forze sociali, sindacali, politiche, fecero argine in difesa della nostra democrazia e della nostra civiltà”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione rilasciata in occasione dell’anniversario della strage di Piazza della Loggia.

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