Putin non fa un passo indietro sulla guerra in Ucraina. Anzi, adotta una nuova strategia per mettere in difficoltà l’Occidente.
Il colloquio tra Draghi e Putin non ha dato gli effetti sperati e, secondo Il Giornale, il presidente russo è pronto a cambiare ancora una strategia con l’obiettivo di mettere in difficoltà l’Occidente.
Secondo quanto riferito dal quotidiano italiano, infatti, Mosca avrebbe disseminato dalle 400 alle 500 mine per rendere impossibile l’esportazione di merci dai porti ucraini e far nascere una vera e propria guerra del grano. L’obiettivo del Cremlino è sicuramente quello di capovolgere l’effetto delle sanzioni e far pagare le decisioni più all’Occidente che alla stessa Russia.
Una strategia che potrebbe dare i primi effetti già nelle prossime ore considerando che la stessa Europa si è detta disponibile ad allentare un minimo le sanzioni in cambio di un corridoio per le spedizioni di generi alimentari. Si tratta sicuramente di un primo risultato raggiunto da Putin, ma la strada è ancora lunga per arrivare al cessate il fuoco in Ucraina.
Il blocco al grano ha portato l’Europa ad aprire, anche se in minima parte, un dialogo con la Russia. Come detto in precedenza, Mosca è pronta a sbloccare l’export solamente in cambio di un passo indietro dell’Occidente sulle sanzioni.
Ad oggi un accordo sembra essere improbabile, ma da parte dell’Ue c’è stata l’apertura ad un allentamento delle sanzioni in cambio di corridoi per l’export dei generi alimentari. Si tratta naturalmente di un primo passo anche se la strada per ad una vera e propria pace e cessate il fuoco è ancora lunga.
Nei prossimi giorni non possiamo escludere altri colloqui tra Bruxelles e Mosca per cercare di arrivare ad un’intesa definitiva almeno sui generi alimentari. Per quanto riguarda il cessate il fuoco, il discorso è sicuramente molto più complicato e, almeno fino a questo momento, non si vedono margini per arrivare ad un accordo di pace tra Russia e Ucraina.