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Cronaca

Terrorismo, propaganda Isis sul web: perquisizioni e sequestri

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Francesco Spagnolo

Blitz contro il terrorismo in Italia. Polizia e carabinieri hanno effettuato perquisizioni e sequestri nei confronti di diverse persone accusate di propaganda Isis sul web.

Utilizzano il web per fare una vera e propaganda all’Isis. E nei confronti di queste 29 persone nelle prime ore di sabato 28 maggio è scattato il blitz da parte di carabinieri e polizia in diverse città italiane.

Diverse perquisizioni da parte della polizia per mettere fine a questa propaganda Isis © Ansa

Secondo quanto riferito da Rai News, le forze dell’ordine hanno effettuato perquisizioni in diverse abitazioni e sequestrato anche device e materiale informatico, su cui nei prossimi giorni saranno effettuati tutti gli approfondimenti del caso per verificare anche la presenza di possibili piani di attentati.

Dalle prime informazioni, le 29 persone erano già conosciute dagli investigatori per altri reati oppure per segnalazioni di profili social contraddistinti da contenuti estremisti o ancora per aver manifestato segni di radicalizzazione. Come detto, le indagini continueranno nelle prossime ore e si proverà ad accertare meglio la posizione di queste persone.

L’indagine è partita un anno fa

L’indagine è partita oltre un anno fa © Ansa

Il blitz delle forze dell’ordine italiane è arrivato dopo un anno di indagine. Gli accertamenti, infatti, sono partite nel 2021 dopo una segnalazione della Federale Bureau Investigation statunitense dell’esistenza di una organizzazione terroristica Isis sul dark web alla quale potevano aver fatto accesso anche alcune persone italiane.

Da qui è partita un’inchiesta preliminare molto corposa, che ha portato all’isolamento di queste 29 persone. Nella mattinata del 28 maggio è scattato il blitz da parte degli inquirenti con perquisizioni e sequestri di materiale in diverse città.

Gli approfondimenti, come detto in precedenza, continueranno nelle prossime settimane per verificare meglio i contenuti presenti nei computer e il materiale informativo sequestrato, ma anche per accertare la posizione di queste persone finite nel mirino degli inquirenti.

I punti da chiarire sono diversi e per questo da parte degli inquirenti resta il massimo riserbo sull’indagine. Non è ancora chiaro, infatti, se c’erano progetti di attentati oppure i contatti con questa organizzazione terroristica, almeno per le persone che abitavano nel nostro Paese, era ancora all’inizio.

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