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Cronaca

Roma, dedicato un murale ad Alfredino Rampi – FOTO

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Cristiano

Roma, dedicato un murale per Alfredino Rampi, il bambino che cadde in un pozzo artesiano in via Sant’Ireneo – FOTO

Alfredino Rampi (Ansa Foto)

Un murale per non dimenticare mai Alfredino Rampi. Una vicenda che non si potrà mai mettere da parte visto che ha segnato una delle pagine più brutte del nostro paese. Il tutto si verificò nel mese di giugno, precisamente il 10, quando il bambino di sei anni cadde in un pozzo artesiano in via Sant’Ireneo, in località Selvotta, una frazione di Frascati.

Sono stati tre giorni in cui tutta l’Italia è rimasta con il fiato sospeso: tutto il paese davanti al televisore aspettando di ricevere una buona notizia che, purtroppo, non avverrà mai. Dopo tre giorni di inutili tentativi per estrarre fuori il suo corpo da vivo, il piccolo morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri.

Nelle ultime ore, nel quartiere della Garbatella, è stato inaugurato un murales in suo onore. Erano presenti il presidente di Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri e Valeria Baglio, capogruppo del Partito Democratico in Campidoglio. A realizzare il tutto la street artist, Stella Liberato. Anche Rita Di Iorio, presidente del centro ‘Alfredo Rampi’ era presente.

Roma, alla Garbatella dedicato murales ad Alfredino Rampi – FOTO


Queste sono state le parole rilasciate da Ciaccheri: “Siamo orgogliosi di questa giornata e di questa iniziativa. Orgogliosi di avere qui questo murales per chi ne è stato testimone e anche per generazioni successive perché questa vicenda rimane impressa nella nostra storia collettiva“. Una vicenda che nessuno potrà mai dimenticare.

La sera di mercoledì 10 giugno, Ferdinando Rampi, due suoi amici e il figlio Alfredino erano a passeggio nella campagna circostante. Poco prima di tornare a casa il piccolo chiese al padre di poter continuare il cammino verso casa da solo attraverso i prati. Il padre diede l’ok ma alle 20 ancora non era ritornato. Subito partirono le ricerche, ma nulla. Subito dopo vennero chiamate le forze dell’ordine, vigili del fuoco ed urbani.

A capire che qualcosa di grave potesse essere successo fu la nonna che ipotizzò una cosa: che Alfredino fosse caduto in un pozzo (coperto successivamente da una lamiera tenuta ferma da sassi). Ed effettivamente dentro c’era proprio lui. La lamiera era stata messa lì verso le 21 da Amedeo Pisegna, proprietario del terreno. Senza accorgersi minimamente che all’interno c’era un bambino. L’uomo verrà arrestato con l’accusa di omicidio colposo.

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