Luca Traini direttamente dal carcere si sfoga in una lettera scritta all’Adnkronos dopo la strage in Texas. Ecco le sue parole dal carcere del Lupo di Macerata.
Duro sfogo di Luca Traini dopo la strage in Texas. Il lupo di Macerata, in carcere per aver sparato a sei persone per vendicarsi dell’omicidio di Pamela Mastropietro, ha scritto all’Adnkronos una lunga lettera per dire basta all’accostamento fatto dai media tra quello successo in America e la sua vicenda.
“Sono stato di apprendere dai giornali – si legge nella missiva pubblicata dall’agenzia di stampa – che tutti i ‘pazzi’ che nel mondo vanno a sparare si debbano ispirare a me. La mia storia, il mio reato non hanno nulla a che vedere con chi lucidamente va a compiere stragi in nome di chissà cosa“.
“Mi dissocio – ha aggiunto Traini in questa lettera-sfogo dopo le diverse notizie pubblicate sui media – da ogni accostamento a suprematisti e razzisti ora e in futuro“.
“Con molta apprensione – si legge ancora nella lettera di Traini – ho dovuto constatare come ancora il mio nome e le mie azioni delittuose passate vengano prese come esempio negativo da ragazzini problematici e socialmente disagiati che compiono stragi in nome di idee e ideologie e criminali“.
“E’ il caso di quel diciottenne – ha scritto Traini in questa missiva – che in una cittadina negli Usa ha ucciso decine di persone. Ora io non conoscono il suo nome e non so neanche il motivo che lo ha portato a fare un gesto del genere, invece di vivere la sua giovane età in maniera diversa e costruttiva. La vicenda non mi avrebbe nemmeno interessato se non fosse che in un famoso telegiornale nazionale, alla fine della narrazione del massacro, si è fatto riferimento al mio gesto passato (la sparatoria a Macerata nel 2018 per cui sto scontando 12 anni di condanna) come fonte di ispirazione per questo giovane deficiente statunitense“.