La convention annuale della NRA (National Rifle Association) americana non è stata immune dalle proteste, in seguito alla strage in Texas.
Gli Stati Uniti hanno un problema con le armi. Questo è evidente, specialmente se confrontiamo i numeri legati a questo fenomeno con i dati di altri stati. Per esempio, in Italia, il 7% delle famiglie possiede delle armi. Un numero decisamente inferiore al 42% di famiglie americane che hanno delle armi in casa. Ma non solo: gli Stati Uniti sono la prima nazione al mondo per quantità di armi possedute ogni 100 persone. Parliamo di 120 armi ogni 100 persone. Un numero clamoroso, che può parzialmente spiegare come mai la violenza e gli school shootings siano un fenomeno così diffuso negli Stati Uniti. L’ultima strage, avvenuta alla scuola di Uvalde, in Texas, ha causato sgomento in tutto il mondo, oltre a provocare la morte di 19 bambini e due adulti.
La convention della NRA
La National Rifle Association, o NRA, è la lobby americana che promuove l’uso delle armi. Solamente tre giorni dopo rispetto alla terribile strage avvenuta in Texas, la NRA ha tenuto a Houston la propria convention annuale nella giornata odierna. Anche Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, ha parlato alla convention. Assente invece il governatore del Texas, Greg Abbott.
Le parole di Trump
“Sono onorato di essere qui con i grandi patrioti della NRA”, ha esordito Trump. “Al contrario di qualcun altro, non vi ho deluso e sono qui”. Questo il riferimento all’assenza del governatore texano Abbott, che ha preferito non presenziare, probabilmente per evitare l’indignazione delle famiglie colpite dalla strage nonché della stampa contraria alle armi. “Siete la spina dorsale della nostra società”, ha detto Trump riferendosi alla NRA.
“Vogliamo salvare le vite dei nostri bambini, le scuole non dovrebbero essere il bersaglio più facile da colpire”, ha dichiarato Donald Trump, rilanciando la discutibile proposta di fornire armi agli insegnanti. “Non c’è niente di più pericoloso di una zona libera dalle armi”, ha inoltre aggiunto Trump, asserendo che “l’esistenza del male nel nostro mondo non è un motivo per disarmare i cittadini rispettosi della legge, è una delle ragioni migliori per armarli“.
Le proteste dopo la strage in Texas
Ma non è filato tutto liscio, alla convention della National Rifle Association. Moltissimi manifestanti si sono presentati fuori dal plesso di Houston nel quale si teneva la conferenza, con slogan e cartelloni nei quali si punta il dito proprio contro la lobby delle armi. Alcuni membri della NRA vengono definiti “mercanti di sangue” dai cartelloni, si esorta ad “amare i bambini più dei fucili” e si chiede di “bandire le armi d’assalto ora”. Ma porteranno a qualcosa, queste proteste? L’auspicio è che la politica americana non stia a guardare passivamente e ascolti le voci dei cittadini stanchi di assistere a terribili stragi come quella della scuola di Uvalde.